Il processo che porta alla progressiva decrescita della pratica religiosa in Italia e - più in generale - in Europa, è iniziato oltre un secolo fa ed è molto complesso.
Il processo che porta alla progressiva decrescita della pratica religiosa in Italia e - più in generale - in Europa, è iniziato oltre un secolo fa ed è molto complesso ed articolato. Il Sole 24 ore del 3 luglio 2018 segnala che in Italia le persone che affermano di partecipare spesso ad una funzione religiosa sono il 40% della popolazione; percentuali affini si ritrovano anche in Austria, Svizzera, Irlanda, mentre in Portogallo sono anche più alte. continua... »
Non capita di rado di trovare persone che leggano molto, sebbene in Italia, come è noto, leggono di più le donne degli uomini e più i giovani...
Perché leggere un libro? Non capita di rado di trovare persone che leggano molto, sebbene in Italia, come è noto, leggono di più le donne degli uomini e più i giovani rispetto alle persone mature o di mezz’età. L’andamento della distribuzione della lettura è prossimo e sovrapponibile all’andamento e alla distribuzione dell’istruzione. Non ho intenzione di fare piagnistei sul fatto che gli italiani leggono poco: peggio per loro. Vorrei fermarmi un attimo a riflettere sulle motivazioni di chi legge e, più precisamente, sulle motivazioni di chi legge narrativa. continua... »
Dopo otto secoli dal viaggio di San Francesco, il Santo Padre torna nel cuore dell’Islam: "Mai più religioni come strumento di potere di chi muove i popoli l’uno contro l’altro".
Il Papa compie un viaggio rivoluzionario: dopo otto secoli dal viaggio di San Francesco d’Assisi, Papa Francesco torna nel cuore dell’Islam e dice: mai più le religioni come strumento di potere di chi muove i popoli l’uno contro l’altro. I detrattori del Pontefice hanno già cominciato a far sentire la loro voce, accusando assurdamente il papa di avere, con questo incontro, reso equivalenti le diverse religioni. Si tratta di un’accusa infondata: il papa non dice, né con i gesti, né con le parole, che le religioni sono tutte uguali. continua... »
“Il Ministero ha pensato di cambiare l’Esame di Stato, ma lo fa modificando le regole in corsa”. Ecco alcuni dei cambiamenti che si troveranno di fronte gli studenti.
Anche quest’anno, quasi mezzo milione di studenti italiani si appresta a sostenere l’Esame di Stato, che una volta si chiamava ‘Esame di Maturità’, quando i riti di passaggio alla vita adulta non erano un tabù e si diceva chiara e netta una verità evidente: la vita scorre e non si può essere eterni ragazzini. A parte questo discorso, che ci porterebbe lontano, vorrei fermarmi continua... »
“Sono 130.000 gli italiani sieropositivi che possono ora condurre una vita pressoché normale”
Chi di noi ha almeno quarant’anni, ricorderà gli spot televisivi anti-AIDS che il Ministero della Sanità - così si chiamava allora - mandava in onda nei primi anni Novanta a ritmo martellante. Si trattava di brevissimi filmati che - con chiarezza e semplicità - illustravano come si trasmettesse il virus dell’HIV. In quegli anni, la malattia che deriva dall’HIV, cioè l’AIDS, portava alla morte nell’arco di pochi anni. Il virus HIV si trasmette con scambio di sangue infetto e attraverso i rapporti sessuali non protetti. continua... »
“Chi non sa, studi, oppure – se non può o non vuole – si affidi a chi sa: non c’è altra via”
Il professor Burioni, medico di fama internazionale, insultato perché dice che la scienza non è democratica. È ovvio, ha ragione Burioni: la scienza non è democratica, giacché si basa sui dati di fatto, non sulle opinioni, senza contare, poi, che l’opinione di chi non ha studiato è irrilevante in campo scientifico. Chi non sa, studi, oppure - se non può o non vuole - si affidi a chi sa: non c’è altra via. continua... »
“Bisogna svegliare quelli che ancora non si sono accorti che viviamo in un mondo interdipendente”
Le paure ci dividono, ma i bisogni ci uniscono. Bisogna svegliare quelli che – tra noi – ancora non si sono accorti che viviamo in un mondo che è diventato interdipendente. È stata la rivoluzione industriale a renderlo tale; è stato lo sviluppo della tecnologia e delle capacità di viaggiare e comunicare rapidamente a renderlo tale. Fin dall’invenzione del telegrafo, il mondo è andato rapidamente verso quella che oggi chiamiamo globalizzazione. È un processo irreversibile. continua... »
Anche alle nostre latitudini, i simboli cristiani, in particolare il Crocifisso, è diventato un’arma di lotta politica ed ha fatto la sua comparsa in un comizio pubblico.
Qualche mese fa parecchi si sono chiesti cosa stesse succedendo in Polonia, Paese dove il cattolicesimo è una quercia indomita e dove alcuni partiti stanno usando la religione come strumento per la lotta politica: dalla difesa delle tradizioni, al rifiuto di condividere con gli altri membri dell’UE (la Polonia è entrata nel 2004 e da allora gode di significativi benefici economici). continua... »
“E’ stata la TV, più ancora della scuola e della leva, a dare l’unità linguistica”
Televisione cattiva maestra si intitola uno scritto polemico di Karl Popper. Correvano gli anni Ottanta. Da allora la televisione, al principio del decennio successivo, si è accompagnata ad internet e a quel mondo che internet ha plasmato. Mi riferisco anzitutto a quelli che vengono definiti social network, cioè a quegli strumenti di condivisione di contenuti che permettono a ciascuno di noi di rendere pubblico ciò che facciamo, dove andiamo, quel che pensiamo, quel che ci piace e ci dispiace. Si tratta di un insieme di mezzi potentissimi e di eccezionale popolarità. continua... »
Le modalità di utilizzo e fruizione dei social network sono cambiate negli anni.
Purtroppo, sempre più spesso, mi succede di imbarcarmi in discussioni e confronti su temi di attualità sociale e politica su facebook o su altri social network. E’ normale, anzi normalissimo, dato che queste piattaforme sono nate esattamente con lo scopo di mettere in relazione le persone fra loro. Mi sono iscritto a facebook nel lontano 2008 per restare in contatto con alcuni amici e con ex studenti che si erano trasferiti all’estero. continua... »