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venerdì 29 marzo 2024 | ore 16:25

Lettera di una figlia al padre ProCiv

La piccola Giorgia il suo supereroe lo ha in casa: è suo papà Giorgio, presidente della Protezione Civile di Buscate, associazione mai come oggi in prima fila nella gestione dell'emergenza sanitaria.
Buscate - Giorgia scrive al padre

In questo periodo di grandi stravolgimenti e impegno umanitario, siamo soliti definire persone che svolgono un particolare compito nella societĂ  come eroi o supereroi: medici, infermieri, personale sanitario, vigili del fuoco...
Ebbene, la piccola Giorgia il suo supereroe lo ha in casa: è suo papà Giorgio, presidente della Protezione Civile di Buscate, associazione mai come oggi in prima fila nella gestione dell'emergenza sanitaria. A lui ha voluto scrivere una lettera sincera e commovente, che è arrivata sino in redazione.
“Ho voluto dedicare del tempo e delle parole in particolare al mio papà perché lo vedevo molto preso e stanco – ci ha spiegato Giorgia - Ma soprattutto perché stava facendo del bene e volevo riconoscerglielo. Infatti né ho approfittato per dire grazie non solo lui ma anche alle altre persone che non si rendono conto dell’importanza della loro presenza in questo periodo. Devo dire la verità: all’inizio di questo periodo non mi rendevo conto dell’importanza della Protezione Civile, ma ora ho capito che la loro presenza è indispensabile”.
“2/3 volte alla settimana ci rechiamo all’Idroscalo dove si trova il centro comando volontari (CCV) per ritirare le derrate alimentari che doniamo alla Caritas – ci spiega Giorgio Merlotti, Presidente ProCiv Buscate dal giugno 2019 - Poi svolgiamo servizi per Comune e farmacia come consegnare buoni spesa alle famiglie più bisognose, distribuire delle mascherine e consegnare a domicilio farmaci e bombole d’ossigeno ai malati. Infine, presidiamo costantemente il supermercato Tigros durante l’intera fase di apertura, regolando l'afflusso all'entrata per evitare assembramenti di persone. Sono orgoglioso di far parte di questa associazione, oggi più che mai”.
“Con la mia lettera, volevo dire a mio papà di non pensare che lui ci stia trascurando per seguire la Protezione Civile perché non è così – conclude Giorgia - Ci sta dando un’importantissima lezione di vita, cioè quella di fare sempre - e sottolineo sempre - del bene. E se pensi di fare del bene per ricevere obbligatoriamente qualcosa in cambio, be', forse, hai sbagliato a interpretare la lezione”.

Ecco di seguito il testo integrale della lettera di Giorgia.

“Caro papà,

come stai?

Sai quanto sono orgogliosa di avere te come papà. So che non te lo dimostro, non sono il tipo, ma ti voglio un mondo di bene. La cosa che più mi piace di te è quanto bene fai agli altri inconsapevolmente, lo hai nel sangue.
Questo ultimo periodo, difficile per tutti, lo stai vivendo con la divisa della Protezione Civile. Al mattino ti alzi, infili i pantaloni della Protezione Civile, poi la maglietta, la giacca giallo acceso e infine ti preoccupi di sistemare per bene i cartellini adesivi da porre sulla giacca. Ogni volta non riesco a fare a meno di leggere quella scritta - “Presidente” - che hai sul petto; la leggo con orgoglio e mi chiedo: cosa si prova a fare del bene senza sapere se gli altri farebbero lo stesso per te?
Ho percepito che per fare questo ci vuole molto sacrificio: infatti, ogni giorno, la tua vita è scandita minuto per minuto: torni a casa alle 14 dal lavoro, butti giù velocemente il pasto e subito ritorni in pista a fare del bene.
Spesso mi capita di dirti: “Papi, non è il tuo lavoro, puoi fermarti un attimo”. E tu mi rispondi, quasi offeso: “Hai ragione, non è il mio lavoro, ma ne sento il bisogno”.
Ed è proprio qui che capisco che questo “lavoro” non è per tutti. Questo lavoro è per chi, come te, mette al primo posto gli altri, per chi la priorità non sono i soldi, ma la salute e la felicità. Sono fiera di te!
Sono qui per ringraziare te e tutti i volontari per quello che state insegnando non solo a me, ma a tutto il mondo, perché io credo che anche alla persona più insensibile di questo mondo siete entrati nel cuore e avete lasciato del bene, come siete soliti fare. Questo momento difficile e pauroso grazie a voi e alla vostra disponibilità sta diventando sempre più fiducioso e si inizia a credere nella famosa frase: “ANDRÀ TUTTO BENE”.
GRAZIE
GRAZIE
GRAZIE
Un’ ultima cosa, babbo: non mollare e non smettere mai di crederci.
Ti voglio bene
Giorgia”

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