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giovedì 02 maggio 2024 | ore 19:24

Un coro unanime: "No cogeneratore"

Tantissimi i cittadini che domenica pomeriggio hanno preso parte alla manifestazione del comitato 'Io amo il mio paese - No alle Bio... Balle' contro l'impianto di cogenerazione.
Turbigo - Un momento della manifestazione (Foto Sally)

Un lungo striscione davanti “Io amo il mio paese – No alle Bio... Balle”. Ma i messaggi, scritti a chiare lettere sui vari cartelli, sono stati tantissimi: “Difendiamo l’ambiente e la salute”, “A noi il fumo, a voi l’arrosto” o ancora “Quante morti avremo?” e “Quale futuro per i nostri figli?”. Incontri, riunioni, assemblee, fino al consiglio comunale aperto di sole poche settimane fa. Il “no” si è alzato da più parti e in più occasioni. Una voce e un coro unanime, lo stesso “no” che sono tornati a ribadire anche domenica pomeriggio. Gli uni affianco agli altri, da una parte il comitato “Io amo il mio paese – No alle Bio... Balle”, appunto, dall’altra i singoli cittadini: giovani, adulti, anziani ed anche bambini, non c’erano differenze, la maggior parte di Turbigo, molti, invece, dei paesi vicini, Castano Primo (proprio la città confinante, l’altra sera, in consiglio comunale ha votato all’unanimità la sua contrarietà al progetto), Nosate o Robecchetto con Induno, ad esempio. “La salute non si vende”, non hanno mai smesso di ripeterlo fin da quando, ormai, un mese e mezzo fa si è saputo della costruzione di un impianto di cogenerazione tra le vie Lombardia e Molinara a Turbigo. Lo hanno fatto, di nuovo ieri e, stavolta, con una manifestazione. Un vero e proprio corteo, tutti insieme “Continueremo a far sentire la nostra voce – hanno detto Davide Gritti e Severino Menaspà, del comitato – Difendiamo il paese e la sua gente. La centrale non serve, non la vogliamo”. Così, ci si è ritrovati alle 14 nei pressi del terreno dove il cogeneratore starebbe per sorgere e, poi, si sono attraversate alcune zone di Turbigo fino all’arrivo in piazza Bonomi. Qui, spazio ai discorsi ed alle ragioni di quel “no” che vede la popolazione in prima linea (sulla scalinata dell’ex municipio turbighese, si sono succedute diverse persone, tra cui anche alcune istituzioni locali, per citarne una c’erano dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Castano). Infine, la musica a fare da cornice all’evento e si è proseguito con la raccolta di firme. “La centrale non la vogliamo – sono state le parole di Giuliana Iaselli, uno dei tanti cittadini presenti alla manifestazione – Non serve, il nostro territorio è, già, costretto quotidianamente a confrontarsi con numerose criticità”. Della stessa opionione anche Matteo Calautti che, contemporaneamente, sottolinea un altro aspetto fondamentale della vicenda: “Nessuno ci ha informato – spiega – Si parla tanto di trasparenza, ma solo quando si vuole. Com’è possibile tutto questo. I cittadini contano unicamente in determinate occasioni, poi nessuno si ricorda più di loro”. “Mi sono trasferita da pochi mesi qui – conclude Roberta Fraccaro – Da Milano ho scelto Turbigo per trovare la tranquillità ed un ambiente immerso nel verde e nella natura e adesso… cosa fanno? Vogliono costruirmi una centrale a biomasse proprio davanti casa”. (FOTO SALLY)

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