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giovedì 02 maggio 2024 | ore 12:33

Biaggi e Scatoli in mostra al Castello

Al Castello Visconteo di Legnano 'Le forme dell’identità collettiva' e 'Il segno della materia', le personali di Daniele Biaggi e Fabio Scatoli che rientrano in 'Visioni viscontee', il filone di esposizioni che vuole valorizzare l’opera degli artisti attivi su questo territorio.
Legnano / Eventi - Mostre al Castello

Al Castello Visconteo di Legnano 'Le forme dell’identità collettiva' e 'Il segno della materia', le personali di Daniele Biaggi e Fabio Scatoli che rientrano in 'Visioni viscontee', il filone di esposizioni che vuole valorizzare l’opera degli artisti attivi su questo territorio. Le mostre, che occupano, rispettivamente, le sale al primo piano e a piano terra del Castello, sono visitabili nei giorni di sabato e domenica fino al 30 ottobre. Ne 'Le forme dell’identità collettiva', l’ampia mostra curata da Giorgio Fedeli, sono presentate diverse ma correlate pratiche di pittura (acrilico) e scultura (legno e scagliola) che hanno il loro focus poetico nel vissuto dell’uomo dentro la storia e la società. Attraverso questi mezzi espressivi Biaggi porta alla luce le coordinate e le immagini che dal passato s’innestano nel presente e si proiettano in un domani da costruire. I riferimenti assunti da Biaggi sono il popolo e la civiltà dell’Africa, da tempo termine di paragone esemplare del rapporto di convivenza o di forza tra diverse etnie, culture e valori. L’uomo africano è inquadrato come l’incarnazione onnicomprensiva di ogni minoranza a confronto col sistema dominante di turno, sempre in bilico tra predominio e integrazione, asservimento e libertà, cancellazione di valori socio-antropologici e la loro approvazione ed espressione. La ricerca di Biaggi prende spunto e s’addentra nelle manifestazioni più iconiche del Continente nero focalizzandosi su quell’alter ego del volto tipicamente africano, capace di individuare singolarmente e, al contempo, unire nella collettività della tribù, che è rappresentato dalla maschera. Biaggi, nato a Legnano nel 1968, dove risiede, è diplomato all’Accademia di Belle arti di Brera e vanta numerose collaborazioni con studi di decorazione, arredamento e grafica per lavori pittorici e grafici. 'Il segno della materia', la mostra curata da Marina Arensi, restituisce attraverso la quindicina di opere esposte la coerenza della ricerca avviata da Scatoli circa quarant’anni fa nel perimetro della non figurazione; una scelta da cui discende la cifra più vera dei suoi lavori, la fluttuazione costante di forma e significati tra uno stato definito e uno indefinito. È una condizione, questa, che permette ai lavori di Scatoli di sprigionare un messaggio multiforme e variabile nel momento in cui incontrano la sensibilità e i riferimenti mentali di chi li osserva, diversamente da quanto accade, di solito, per la pittura di “racconto e descrizione”. Nelle composizioni si intrecciano dialoghi di tassellature, si creano giustapposizioni, incastri di tessuti, legni e metalli, plastica e asfalto liquido dove gli effetti prodotti dalla fisicità dei materiali vissuti si sposano con le atmosfere cromatiche stemperate in vaporosità e addensamenti, squarciati da sprazzi di luce. Un linguaggio, il suo, sorretto dal gusto sicuro che guida le scelte di colore, nel colloquio dominante tra i bruni e i grigi; tra buio e luce, ombre e chiarori, in rapporti che possono esprimere anche tensioni plastiche e profondità accennate. Scatoli, nato nel 1955 a Legnano, ha cominciato il suo percorso artistico all’inizio degli anni Ottanta nella Galleria “Il Gelso” di Lodi. Ha esposto in Italia e all’estero (Austria, Germania e Stati Uniti). Sottolinea l’assessore alla Cultura Guido Bragato: "Con le mostre di Biaggi e Scatoli la rassegna “Visioni viscontee” si arricchisce dei contributi di due artisti del territorio che si esprimono attraverso linguaggi molto diversi fra loro il tratto e il colore che danno forma a icone potenti della cultura africana nei lavori di Biaggi e i diversi materiali che, accostati o variamente combinati, originano armonie cromatiche nelle opere di Scatoli. Sono certo che due proposte così differenti potranno incontrare l’interesse di un pubblico ampio e diversificato; pubblico che, in occasione dell’ultima mostra, ha risposto in modo incoraggiante superando le millecinquecento presenze". Le mostre, a ingresso libero, saranno aperte il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19 fino al 30 ottobre.

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