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"Ero assessore e non sindaco?"

Ha scelto di difendersi contrattaccando. A Walter Cecchin, ex sindaco di San Giorgio su Legnano e adesso vicesindaco e assessore nella giunta del suo successore Claudio Ruggeri, l'attacco mosso da "Uniti per San Giorgio" che lo ritiene incompatibile per un terzo mandato in quanto, appunto, è già stato due volte primo cittadino, non va proprio giù.
San Giorgio su Legnano - Walter Cecchin (Foto internet)

Ha scelto di difendersi contrattaccando. A Walter Cecchin, ex sindaco di San Giorgio su Legnano e adesso vicesindaco e assessore nella giunta del suo successore Claudio Ruggeri, l'attacco mosso da "Uniti per San Giorgio" che lo ritiene incompatibile per un terzo mandato in quanto, appunto, è già stato due volte primo cittadino, non va proprio giù. Nella sua disamina di replica alla forza politica che fa capo ad Adriano Solbiati si fondono componenti normative e considerazioni di merito. "L'articolo 42 comma 3 - afferma in una nota - recita che chi ha ricoperto in due mandati consecutivi la carica di assessore non può essere nel mandato successivo nominato assessore". Peccato, dice, che gli atti da lui firmati nei dieci anni precedenti lo qualificassero come ciò che in effetti era, non un assessore ma il sindaco. Cecchin si apre ulteriormente la strada con una considerazione ironica: "Oggi vengo a scoprire che non ero sindaco ma assessore". E questo dopo che, dice, "Ho firmato per dieci anni documenti, atti, ordinanze, bilanci, delibere di consiglio, di giunta, matrimoni, cittadinanze e tantissimo altro con la scritta il sindaco Walter Cecchin". Insomma, sindaco è una cosa, assessore è un'altra. Certo, ricorda Cecchin, andando indietro al 1990 vi era un orientamento diverso in cui sindaco e assessore pari erano e quindi per ambedue valevano due mandati. Ma questa norma fu seppellita nel 1999, ricorda l'ex primo cittadino sangiorgese, da un mutamento che introduceva la diversità tra le due figure. In più, rimarca, "Lo statuto di San Giorgio è stato approvato nel 2006 con un'amministrazione di cui, se non ricordo male, faceva parte anche il consigliere (Solbiati, ndr) che senza volontà, sicuramente per una svista, ha approvato un articolo nello Statuto che era stato abrogato sette anni prima da una legge dello Stato e quindi non applicabile perché non di competenza del consiglio comunale". Ergo, conclude Cecchin, non vi è ombra di incompatibilità "Né con lo Statuto comunale né con altro nel mio mandato di assessore". Questione chiusa? Chissà.

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