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giovedì 25 aprile 2024 | ore 04:19

Ceriotti: niente lista

Ci ha provato fino all'ultimo, ma alla fine (a meno di possibili colpi di scena), ha deciso di farsi da parte. Per Mario Ceriotti, niente lista alle elezioni comunali.
Magnago / Politica - Mario Ceriotti

Ci ha provato fino all'ultimo, ma alla fine (a meno di possibili colpi di scena dei prossimi giorni) ha deciso di farsi da parte. Mario Ceriotti, dopo praticamente una vita tra i protagonisti della politica di Magnago e Bienate, infatti, come si dice non sarà della partita alle elezioni comunali del 12 giugno. Niente lista, insomma: "Una scelta maturata a seguito di una seria e attenta analisi - commenta - Deluso, ecco la parola che oggi più di tutte mi risuona in testa. Deluso, perché non ho mai negato la mia volontà di candidarmi a sindaco anche in questa tornata elettorale. Però, allo stesso tempo come ho sempre precisato, il mio non era un "tanto per esserci", bensì qualcosa di concreto e preciso, con una squadra che si sarebbe dovuta formare partendo dalle professionalità e dalle qualità delle singole persone". E in questo senso una buona parte c'era già. "Per il 70% circa il gruppo era stato creato - continua Ceriotti - Si stavano vagliando, adesso, le altre figure da inserire o da convincere a entrare con noi. Lo scoglio maggiore, se così possiamo chiamarlo, era ed è rappresentato dal fatto che molti avrebbero pure accettato, purché (quella che era l'idea iniziale) si lavorasse ad una lista unica che si opponesse all'attuale Amministrazione comunale uscente. Un'ipotesi, però, tramontata fin da subito o quasi, aprendo ai possibili scenari, appunto, di due realtà che si sarebbero contrapposte alla squadra del Centrosinistra". Ecco, allora, la scelta di Ceriotti di essere semplice spettatore alle urne. "Vediamo che cosa accadrà - conclude - Due cose, comunque, sono già chiare: se la Sinistra dovesse vincere di nuovo, il Centrodestra potrà solo e soltanto incolpare se stesso, senza trovare scuse o alibi accusando altre liste di essere state la causa della sconfitta; viceversa qualora il Centrodestra riuscirà ad imporsi, lo stesso ragionamento lo dovranno fare gli avversari del Centrosinistra. I mea culpa, alla fine, saranno unicamente ai loro interni".

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