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martedì 19 marzo 2024 | ore 08:50

Cibo e bevande: 250 milioni persi

La chiusura forzata della ristorazione in Lombardia costerà in un mese 250 milioni di euro in mancati acquisti di cibo e bevande lungo la filiera agroalimentare.
Attualità - Bar e ristoranti chiusi (Foto internet)

La chiusura forzata della ristorazione in Lombardia, con bar, ristoranti e pizzerie costretti a tenere abbassate le saracinesche, costerà in un mese 250 milioni di euro in mancati acquisti di cibo e bevande lungo la filiera agroalimentare. È quanto stima la Coldiretti regionale sulle conseguenze dell’inserimento della Lombardia nella zona rossa, a seguito dell’emanazione delle nuove misure anti contagio. "La Lombardia – spiega la Coldiretti – è la regione italiana con il maggior numero di locali per il consumo di cibo e bevande fuori casa con oltre 51mila tra ristoranti, bar e pizzerie che ora si trovano a soffrire per effetto delle nuove limitazioni. Nelle zone rosse – continua la Coldiretti – sono sospese tutte le attività di ristorazione. È consentita solo la consegna a domicilio nonché, fino alle ore 22, la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze dei locali". Gli effetti della chiusura delle attività di ristorazione si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti, dai salumi ai formaggi, dal vino all’ortofrutta, che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. Ma a preoccupare sono anche le limitazioni a carico delle aziende agrituristiche che si trovano in grande difficoltà quest’anno per le misure di contenimento già adottate e il crollo del turismo. "Con 10,1 milioni di persone residenti, ora colpite dalle nuove restrizioni – conclude la Coldiretti – la Lombardia è la regione più popolosa d’Italia dove si produce il 22% del PIL nazionale pari a un valore di 390 miliardi di euro".

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