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mercoledì 24 aprile 2024 | ore 16:40

Scuola: scrive il Comune

L’Amministrazione comunale di Milano ha inviato una lettera alla Regione e all’Ufficio scolastico regionale con alcune proposte per la ripresa delle attività scolastiche.
Scuola - Attività scolastiche (Foto internet)

Organizzare servizi di qualità e dare il prima possibile indicazioni puntuali alle famiglie sul funzionamento e sulla capienza dei servizi educativi dedicati alla fascia 0/6 anni. È questo l’obiettivo dell’Amministrazione comunale di Milano che, in una lettera inviata alla Regione Lombardia e all’Ufficio scolastico regionale, ha formalizzato alcune proposte per la ripresa delle scuole e chiesto un riscontro. Solo così sarà possibile stabilire regole chiare per il prossimo anno scolastico, conoscere la reale capienza delle strutture (circa 30 mila i posti garantiti storicamente ogni anno tra nidi e Infanzia) e sbloccare le graduatorie con le operazioni di accettazione e rinuncia del posto tra il 21 e il 24 luglio. “Abbiamo condiviso con le famiglie – dichiara l’assessora all’Educazione Laura Galimberti - l’apprensione e l’incertezza di questi giorni di fronte a una situazione poco definita per la ripartenza dei servizi educativi e scolastici a settembre. Il Piano scuola, approvato dal Governo solo il 26 giugno, non dettaglia prescrizioni per la scuola dell’Infanzia, e nemmeno la Regione Lombardia è intervenuta sui nidi. Abbiamo perciò sollecitato un pronunciamento degli enti preposti per permetterci di mantenere la capienza attuale nelle nostre strutture, ma saremo costretti, in assenza di indicazioni specifiche, ad applicare misure restrittive che limiteranno la capienza, anche perché per bambini così piccoli è difficile immaginare l’utilizzo di spazi alternativi distanti dalla sede scolastica”. In assenza di indicazioni diverse e precise, il Comune dovrà applicare soluzioni restrittive, immaginando di arrivare a diminuire fino a 22 bimbi la capienza delle sezioni che di solito ne ospitano 25 e garantire uno spazio di 1,8 metri quadrati per ogni bambino: fino a 6 anni, infatti, non vige l'obbligo di indossare dispositivi di protezione individuale e, a differenza delle scuole primarie, gli spazi dell’Infanzia e dei nidi non sono organizzati con file di banchi facilmente distanziabili. Con questa proposta di distanziamento, la capienza diminuirebbe di circa il 10% (3 mila posti) tra nidi e Infanzia, per i nuovi ingressi. L'Amministrazione sta cercando comunque di recuperare tutti gli spazi possibili, valutando le capienze degli edifici e anche la possibilità di utilizzare prefabbricati nei casi più complessi, per esempio in presenza di lavori. Per garantire la creazione di gruppi stabili e favorire la relazione dei bambini con lo stesso educatore (come previsto dal 'Piano scuola'), il Comune propone di creare tre diversi gruppi - ciascuno stabile al suo interno -, uno di pre-scuola, uno di post-scuola e uno senza servizi prolungati. Se questa configurazione non fosse possibile, il Comune dovrà sospendere i servizi che consentono ai bambini di prolungare la permanenza a scuola oltre l’orario previsto dalla norma - che per le scuole dell'Infanzia è di 8 ore e per i nidi di 9 ore - arrivando negli anni scorsi a garantire fino a 10 ore e mezza di servizio giornaliero. L'inizio delle attività per i bambini tra 0 e 6 anni è previsto per il 7 settembre, ma, per limitare al minimo l'ingresso di persone esterne alle scuole, il Comune dovrà differire l’ambientamento dei nuovi iscritti - per i quali è prevista la permanenza dei genitori nelle sezioni in fase di accoglienza – al 1° ottobre. Queste sono alcune delle proposte che l'assessora all’Educazione Laura Galimberti ha illustrato oggi alla Giunta e formalizzato nella lettera inviata alla Regione Lombardia e all'Ufficio Scolastico regionale. Proposte che vengono sottoposte agli enti competenti in uno spirito di collaborazione.

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