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giovedì 25 aprile 2024 | ore 06:59

"Ancora positivo, ma sto bene"

Michele, il 43enne di Turbigo, primo caso di Coronavirus in paese, è risultato ancora positivo al tampone di controllo, dopo la quarantena: "Sto, comunque, molto meglio. Mi sono ripreso".
Salute - Tampone (Foto internet)

La voce è tornata squillante, niente più colpi di tosse e il morale che, di giorno in giorno, risale sempre di più. Michele, oggi, sta molto e molto meglio, insomma, anche se per lui la quarantena non è ancora finita. O meglio, si sarebbe dovuta concludere nella settimana appena passata, ma al tampone di controllo è risultato di nuovo positivo al COVID-19. "Già - racconta il 43enne, sposato e papà di una bimba piccola (il primo cittadino di Turbigo ad essere colpito dal virus) - Comunque, rispetto a quando ci siamo sentiti agli inizi di marzo, sono migliorato e molto. L'unica cosa è che, in alcuni momenti, ho il fiato che manca ancora, mentre per il resto la situazione è praticamente andata a posto". Tutto sta procedendo, dunque, nel migliore dei modi e nella sua testa, come è normale che sia, non vede l'ora di lasciarsi alle spalle quanto accaduto e tornare alla normalità. "Martedì scorso (24 marzo) ho concluso il periodo di quarantena - spiega - E l'indomani sono stato contattato per recarmi a fare il tampone di controllo. Purtroppo, il risultato è stato positivo, così ho dovuto prolungare l'isolamento, in attesa, nei prossimi giorni, di rifare la verifica. Voglio ribadire, nonostante ciò, che sto molto meglio e che anche i miei familiari stanno bene; mia moglie e mia figlia non hanno mai avuto alcun sintomo". Il 43enne, ormai, è un mese che si trova in quarantena: da una parte, infatti, il periodo stabilito (che è partito la sera del 9 marzo), dall'altra, però, già da quando aveva cominciato a sentire i primi sintomi (una settimana prima, attorno al 3 marzo), ipotizzando che magari potesse trattarsi proprio del Coronavirus, si era già isolato autonomamente. "Meno male che, al giorno d'oggi, c'è la tecnologia: messaggi, videochiamate, collegamenti con le persone care e gli amici - conclude - Aspettando di tornare, il prima possibile, alla nostra vita e di uscire da questo difficile periodo di emergenza".

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