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lunedì 02 dicembre 2024 | ore 21:17

Iran? Ve lo racconto...

Il castanese Raffaele Napolitano è in Iran per lavoro. Dalla sua testimonianza una visione diversa del Paese mediorientale, più aperto al mondo e culturalmente ricco di spunti di quanto si pensi.
Cultura - Una foto dall'Iran

Viviamo in anni in cui è molto semplice trasmettere notizie false, creare immaginari collettivi deviati, stereotipi facili da etichettare. Per questo è importante ricercare 'fonti' sul campo, girare il mondo, confrontarsi.
In queste ultime settimane si sta parlando molto di Iran, soprattutto dopo la discutibile uccisione di Soleimani da parte degli USA. Ma come si vive in Iran? Che Paese è? Sono poveri 'talebani' e come vivono? Ecco il racconto di un cittadino italiano, castanese, che lavora proprio in Iran, per un'importante intervento nel campo energetico. Si chiama Raffaele Napolitano. Perchè ditte italiane, anche del nostro territorio, che lavorano in Iran sono tantissime, con appalti molto significativi.
"In merito alle varie problematiche che si dicono ci siano in Iran posso dirle che, secondo il mio parere, siete alquanto fuorviati da notizie non del tutto veritiere che si leggono e si vedono nei media europei.
Tra l'altro era la stessa idea che mi ero fatto io dell'Iran quando 2 anni fa sono atterrato a Teheran per la prima volta. Ero angosciato e preoccupato di dove ero e cosa dovevo fare... poi nel giro di pochi mesi tutte le mie titubazioni erano sparite. Io vivo e lavoro a Nowsharh che è una cittadina più o meno turistica situata sul mar Caspio a circa 200 Km dalla capitale. Durante questi primi miei 2 anni di permanenza in questa terra ho avuto modo di sondare e capire le loro abitudini e gli usi e costumi locali. E' un popolo pacifico e cordiale rispettoso di noi forestieri. La repubblica è basata sulla religione mussulmana. Ignorantemente parlando in Italia ci danno in pasto tante di quelle miscredenze ed idiozie che alimentano l'odio verso queste terre e questi popoli. Qua la religione è Sciita che è ben differente dai Sunniti. E' la prima cosa che ci dovrebbe far riflettere. Io ho vissuto per 2 anni in Algeria (avevo fatto anche la residenza) e le posso assicurare che sono 2 mondi totalmente differenti per modo di vivere e per cultura. Ero in Algeria quando ci sono stati gli attacchi al giornale in Francia ed ho passato un brutto quarto d'ora. Ora vivo qui e, nonostante tutti i vari problemi che si stanno verificando, sto facendo la mia vita tranquilla ben visto e rispettato da tutti. Una cosa che non i media non dicono è che qui in minima parte c'è una piccola percentuale che è cattolica e se si va in giro per i negozi o nelle gioiellerie si trova tranquillamente la croce di Gesù esposta da acquistare. Si può professare un altro credo senza ritorsioni... cosa che nelle nazioni sunnite (Algeria) è alquanto problematica.
Un altra cosa che non si dice e non si mette in rilievo è il discorso degli attentati terroristici... a memoria storica lei ricorda quanti Iraniani o riconducibili ad Iraniani siano stati gli attacchi terroristici nel mondo.
E' un popolo ricco di cultura e storia orgoglioso e nazionalista. La gente non è stupida. I ragazzi che lavorano per me sono tutti preparati e tutti formati in università. Ho un ottimo rapporto e dialogo è gente che vuole emergere dai loro problemi ed è personale che si farà un futuro senza più avere bisogno del nostro aiuto.
Io vivo in un appartamento da 90 mq accessoriato con 2 camere da letto e 2 bagni e questo non perché sono Italiano... sono gli standard locali. Hanno tanti problemi da risolvere e tutto quello che le sto dicendo va vissuto e costatato ma soprattutto va provato sulla pelle come esperienza personale.
La gente non è cosi bigotta come ci fanno credere e le donne non sono altamente sfruttate. Hanno una loro cultura ed il loro modo di vivere. Piano piano sono cambiate e cambieranno tante cose e saranno ancora più liberi. Tra l'altro io non contesto le loro leggi... anzi sono arrabbiato con noi italiani. Qua sai che non si può bere o non si può prostituire... ok non lo fai....o se almeno lo fai non farti beccare altrimenti la paghi. Da noi invece le leggi ci sono ma non vengono applicate o vengono applicate male.
Il generale ucciso era un'istituzione per l'Iran e per gli Iraniani stessi. Voluto bene dal popolo e ben visto da quelli che avallano l'ipotesi governativa. Mio punto di vista è stato un errore quello che è stato fatto perché non ha fatto altro che unire un popolo che da un po' di tempo sta scricchiolando.
Le colpe dei poteri politici mondiali le paga solo la povera gente. Sono quelli che lavorano per quattro soldi che vedono il lavoro aumentare i soprusi crescere e non vede le prospettive di un salario ed una vita migliore. Tutto questo tempo di embargo e tutte queste sanzioni stanno riducendo la gente all'osso. La popolazione è stanca di fare sacrifici. Lei è troppo giovane per ricordare l'Italia degli anni 70. Qua è come stare come il sud Italia anni 70... a differenza che non c'è via di uscita... a differenza che la gente è stanca e sempre più povera mentre le importazioni continuano ad aumentare di prezzo.
Verso di noi, almeno dove vivo io, non è cambiato niente. Continuiamo le nostre attività cercando di non farci coinvolgere dalle problematiche sociali e politiche. Tra l'altro essendo Italiani abbiamo un canale preferenziale su tutto perchè siamo ben visti e perché il sogno di tutti è l'Italia. Siamo in contatto con la Farnesina e attendiamo novità... certo nn stiamo vivendo un momento tanto felice... preoccupati lo siamo ma non certo per gli Iraniani... ma a dove ci possono portare queste situazioni.
Spero, per me stesso, che non succeda niente. Il 20 gennaio ho appuntamento dal mio dentista che mi si è rotto un canino e devo fare un impianto. Mi farà l'operazione alla gengiva per immettere il perno fisso. Qua funziona tutto... dagli ospedali ai centri estetici (perché le donne hanno molta cura del loro corpo)... ma sono altre cose che non vi dicono".

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