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venerdì 29 marzo 2024 | ore 01:18

10 riflessioni sulla Crisi

Viviamo un momento storico, forse senza precedenti. Proviamo a condividere con voi lettori alcuni spunti su cui ragionare.
Politica - Parlamento italiano in seduca comune

Viviamo sicuramente un momento storico, forse senza precedenti. Una rivoluzione culturale è in atto non sono in Italia, ma nel mondo intero, che cambia più velocemente di quanto riusciamo a comprenderlo. Con questi dieci spunti non voglio giudicare o 'imporre' una visione, ma riflettere con voi lettori su alcuni aspetti della situazione politica attuale.

1 - Legge Elettorale
Se dopo 84 giorni siamo ancora senza un Governo, il 'merito' lo ha sicuramente in buona parte anche la legge elettorale approvata dopo il 'no' al Referendum con cui Matteo Renzi avrebbe abolito il Senato. Ma chi ha votato e voluto questa legge elettorale? Rileggiamo l'ANSA del 26 ottobre 2017: "il Senato ha definitivamente approvato il Rosatellum che è diventato ufficialmente la nuova legge elettorale. Il voto è passato con 214 voti a favore, mentre 61 senatori hanno votato No. Hanno votato Sì alla legge i partiti della maggioranza PD e Alternativa-Popolare, oltre a Forza Italia Lega Nord e ALA-Scelta Civica, il gruppo del senatore Denis Verdini. Hanno votato contro Movimento 5 Stelle, Articolo 1-MDP e Sinistra Italia-Possibile".

2 - I ruoli di Mattarella
Se ne è discusso moltissimo in questi giorni, ma la Costituzione (che nessun partito ha cambiato), così recita all'articolo 69: "il Presidente della Repubblica nomina il Primo Ministro tenendo conto dei risultati delle elezioni della Camera dei deputati; il Presidente della Repubblica nomina e revoca gli altri membri del Governo (su proposta del Primo Ministro)". Qualche anno or sono Oscar Luigi Scalfaro spinse Silvio Berluscono a 'cambiare' come possibile ministro Marcello Dell'Utri (ora pure accusato nei rapporti Stato-Mafia), ma nessuno sollevò particolari osservazioni.
Ecco allora che Sergio Mattarella può avere una parola finale sulla scelta dei ministri.

3 - Perchè intestardirsi sul nome di un ministro?
Qui entriamo maggiormente nel campo delle ipotesi. Sergio Mattarella ha proposto a Lega Nord e Movimento 5 Stelle di proporre Giorgetti (numero 2 della Lega Nord) al posto di Savona, ma non vi è stata discussione. A questo punto può essere davvero che i due partiti, temendo un difficile Governo congiunto, non abbiano cercato una scusante su cui scaricare la colpa e far saltare tutto? C'era un'opportunità storica per poter vedere un Governo molto diverso dai precendenti, perchè hanno deciso di rinunciare solo per far difendere un possibile ministro nemmeno facente parte dei due gruppi politici?

4 - La politica economica
Paolo Savona, economista e accademico, è da alcuni anni dichiaratamente anti-euro. In un ruolo chiave del Governo perchè allora si è scelto lui se nessuno dei due schieramenti ha recentemente detto qualcosa contro l'Euro o l'Europa?
In questo caso partiamo da Matteo Salvini, che il 13 marzo già diceva: "“L’euro era, è e rimane una moneta sbagliata, ma i nostri esperti lavorano a un piano piano B se da Bruxelles arrivassero solo dei no”. Anche se nel programma di Governo con cui è andato al voto con Forza Italia e Fratelli di Italia non vi fossero progetti per uscire dalla moneta unica.
Con Luigi Di Maio torniamo invece al 18 gennaio, a un suo intervento a 'Porta a Porta'. A precisa domanda: "Uscire dall’euro?", ecco la risposta: «Non è più il momento».

5 - Influenza Europa e dei Mercati
Solo uno stolto può pensare che non influiscano. Se uno Stato come l'Italia continua a indebitarsi e chiedere soldi agli altri per pagare stipendi, pensioni, lavori, ecc a qualcuno dovrà renderne conto. Abbiamo il terzo (IL TERZO!) debito pubblico al mondo.
Provate ad andare in banca a chiedere un mutuo da 100.000 euro, dopo qualche mese tornate in banca a dire se magari 50.000 ve li stracciano e la restante parte la rimborsate con soldi che stampate a casa. (se trovate una banca così fatecelo sapere...). Da sempre, e in tutte le forme, chi ha soldi e te li presta in qualche modo influisce. Per questo nel discorso del Presidente Mattarella si evoca "la tutela dei risparmi degli italiani".

6 - Impeachment
E' la 'bomba' che il Movimento 5 Stelle e Fratelli di Italia chiedono verso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. I termini andranno ancora valutati, ma stupisce che già in questa fase la Lega Nord non si esprima e abbia una linea diversa. In difesa del Presidente si schierano invece Partito Democratico e Forza Italia.

7 - Voto anticipato
Il Governo del Presidente non avrà ovviamente i numeri per governare. Ecco allora la corsa al voto, forse addirittura il 9 settembre. Sarà un'estate di comizi e promesse. Se gli scorsi mesi l'attacco era ai migranti (ora spariti da dibatti e opinione pubblica), preparatevi a sentirne di tutte contro l'Europa. Al prossimo 'giro' elettorale prevediamo che toccherà ai dazi americani e le ditte cinesi, ma per questi mesi rimaniamo alle 'colpe' dell'Europa.

8 - Che schieramenti?
Il Moviemento 5 Stelle andrà ancora da solo, vi è il dubbio se ancora con Di Maio (vero fregato da questa lunga attesa post voto) o con il ritorno di Di Battista. Matteo Salvini sarà il leader del centrodestra (che ha sempre più prosciugato), ma Silvio Berlusconi (ora, legalmente, ancora candidabile), cosa farà? Mentre per il Partito Democratico ancora tutto è in dubbio: Gentiloni, Martina o ancora Renzi?

9 - Aumento dell'Iva
E' tra le preoccupazioni più gravi per quanto concerne aziende e cittadini. E' senza Governo, il rischio legato all'aumento dell'Iva non sembra avere soluzioni. Nella Legge di Bilancio 2018 è stato confermato l’aumento dell’IVA ma a partire dal 1 gennaio 2019. L’aliquota IVA ordinaria passa dal 22% al 25%, L’aliquota ridotta IVA passa dal 10% all’11,5% nel 2019 per poi arrivare al 13% nel 2020. Previsti aumenti di tutti i generi alimentari, ma anche dell’energia elettrica e dei servizi telefonici.

10 - Social Media
Usateli, ma con cautela. Come le altre campagne elettorali ci insegnano, vi è di tutto e molto non è vero. Già la sfida tra #iostoconmattarella e #mattarelladimettiti sembra coinvolgerci da 'tifosi' in una disputa in cui, giustamente, ognuno ha la propria opinione. Mi permetto di lasciarvi solo un consiglio: se cercate informazioni su chi dovrete votare a settembre: cercate di leggere i programmi per intero e non i post o i tweet.

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