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La scuola nell'ex Belloli

I lavori per creare il nuovo polo scolastico al centro di Inveruno, dove prima sorgeva l’area ex Belloli, procedono a grandi passi, non senza qualche polemica.
Inveruno - L'area ex Belloli (Foto d'archivio)

I lavori per creare il nuovo polo scolastico al centro di Inveruno, dove prima sorgeva l’area ex Belloli, procedono a grandi passi, non senza qualche polemica. Ora, dopo la bonifica dell’area, il progetto è al vaglio del Politecnico e del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Bicocca di Milano per stendere un masterplan il più possibile partecipato e qualificato. “La scuola deve essere pensata per le esigenze dei prossimi quarant’anni – spiega il sindaco Sara Bettinelli - Mettere in campo le migliori risorse disponibili per la progettazione secondo noi è il miglior investimento che possiamo fare per gli inverunesi. Infatti, il Politecnico sta già lavorando da tempo al masterplan dell’area della scuola e arriverà ad una progettazione preliminare molto precisa, che sarà la base per il project financing”. Ma una scuola deve anche essere pensata rispetto alle modalità di insegnamento attuali e future, coinvolgendo nel percorso insegnanti, alunni ed esperti di educazione. “Per questo, oltre a lavorare col Politecnico abbiamo già avviato i contatti con la professoressa Elisabetta Nigris, docente del dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Bicocca, che ci aiuterà con le sue competenze a rendere il percorso progettuale partecipato”. Con i vincoli di bilancio stabiliti dallo Stato, a meno che quest’ultimo non decida di finanziare la scuola a fondo perduto, l’unico modo per poter realizzare un’opera così impegnativa è quello del project financing. “Questa modalità prevede la realizzazione del progetto definitivo ed esecutivo, nonché dell’opera, da parte di una società di scopo appositamente creata, di cui fanno parte uno studio di progettazione, un’impresa di costruzioni e un finanziatore – continua il primo cittadino - Naturalmente il ‘pacchetto’ offerto dal proponente viene messo a gara e lo stesso può esercitare diritto di prelazione alle medesime condizioni dell’eventuale diverso vincitore della gara stessa. Quando l’opera è interamente costruita, l’Amministrazione ne prende possesso iniziando a pagare la prima rata di ‘leasing’, fino ad arrivare negli anni stabiliti al suo completo riscatto”. Una modalità, che pur essendo all’apparenza più costosa della semplice accensione di un mutuo, diventa conveniente, perché trasferisce alla società di scopo la maggior parte dei rischi dell’operazione e, lasciandole in capo la manutenzione straordinaria per tutta la durata del ‘leasing’ fino al riscatto completo dell’opera, fornisce solide garanzie rispetto ai tempi di realizzazione e soprattutto alla qualità dell’intervento.

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