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venerdì 26 aprile 2024 | ore 16:47

Verso il referendum: si o no?

Poche settimane al referendum sull'autonomia della Lombardia del 22 ottobre. Che cosa dicono i 'nostri' sindaci? Cosa pensano e cosa faranno in quell'occasione?
Attualità - Referendum per l'autonomia (Foto internet)

La data è ormai nota da mesi: il 22 ottobre prossimo. L’appuntamento è con l’altrettanto ormai noto referendum sull’autonomia della Lombardia, che da settimane e settimane sembra essere sulla ‘bocca’ di tutti. Sì o no, alla fine, è la domanda che in molti si stanno facendo: i vari schieramenti politici del nostro Paese, ma in modo particolare i singoli cittadini, coloro che in questi giorni stanno cercando di informarsi e di capire meglio la situazione (perché, diciamocela tutta, dai favorevoli ai contrari nessuno pare davvero essere stato in grado fino ad oggi di spiegare nel dettaglio che cosa vuol dire. Nell’uno o nell’altro caso, insomma, che cosa ci dobbiamo aspettare? Tante parole, messaggi, slogan da entrambe le parti, però, in concreto?). La gente, dunque, e le istituzioni, dicevamo; già proprio queste ultime: cosa pensano e cosa faranno? Più precisamente qual è l’opinione dei ‘nostri’ sindaci in merito? “Un referendum sbagliato nei modi e nei tempi - afferma il primo cittadino di Inveruno, Sara Bettinelli - L’ennesimo spreco di soldi pubblici. Si sarebbe dovuto, invece, aprire un tavolo/trattativa Stato - Regione, ma andava fatto il primo mese di governo Maroni, non adesso”. “In questo momento non ho ancora deciso cosa farò, però penso di non andare a votare - continua Carla Picco, di Magnago e Bienate - Un’iniziativa di propaganda elettorale e uno spreco di denaro pubblico. C’erano altre strade da seguire ed erano quelle che bisognava percorrere”. “Non penso di votare - ribadisce il sindaco di Castano Primo, Giuseppe Pignatiello - Un referendum che altro non è che propaganda elettorale e spreco di soldi pubblici. Si potevano benissimo mettere in campo azioni differenti per arrivare allo stesso risultato e concentrarsi su differenti ragionamenti”. “Cosa dico: che andrò certamente a votare - spiega Osvaldo Chiaramonte, di Bernate Ticino e Casate”. “Di sicuro andrò a votare - dice Roberto Cattaneo (Nosate) - Sono favorevole ad una maggiore autonomia, anche se concordo con alcuni miei colleghi che ci sarebbero state altre modalità sulle quali lavorare e dalle quali partire”. “Non sono contrario ad una maggiore autonomia, pur non essendo mai stato convinto delle cosiddette Regioni a Statuto Speciale - commenta il sindaco di Mesero, Filippo Fusè - Che cosa farò il 22 ottobre? Devo ancora decidere; penso, comunque, anche io al discorso di altre strade da seguire: il referendum appare tanto come pura e semplice propaganda elettorale”. “Storicamente sarei stato contrario, perchè ho sempre sostenuto e continuo a sostenere il valore fondamentale di solidarietà tra le Regioni - afferma Fabio Merlotti, di Buscate - Ma allo stato attuale, non si può non notare una significativa disparità appunto tra le singole Regioni e per questo motivo sono favorevole al sì al referendum. Penso che una maggiore gestione e autonomia della Lombardia possa essere un tassello che andrà a favore del Paese intero, per una ripresa e un miglioramento, purché sia mantenuto ben saldo il principio per me imprescindibile dell’unità nazionale”. “La mia posizione è assolutamente per il sì - controbatte il primo cittadino di Turbigo, Christian Garavaglia - Primo perché un esito favorevole vorrebbe dire tentare di avere maggiori risorse a disposizione anche per il nostro territorio; quindi, partendo dal fatto che la Lombardia è da sempre, passatemi il termine, una regione ‘finanziatrice’ del resto d’Italia, autonomia significherebbe avere giovamento ancor di più appunto per il resto del Paese”. “Ovviamente sono per il sì - prosegue Maria Teresa Perletti, di Cuggiono - In queste settimane, poi, ci stiamo attivando con diversi gazebo informativi e faremo pure una serata di spiegazione per la cittadinanza”. “Tutto ciò che dà la possibilità ai cittadini di esprimersi ritengo che sia importante - continua Leopoldo Giani, di Vanzaghello - Per questo sono d’accordo per quanto concerne il referendum nel suo termine e andrò a votare. Le perplessità rimangono sullo spreco di denaro pubblico che comporta e sulle tempistiche da pre-campagna elettorale”. “Ovviamente sono favorevole e voterò per il sì - conclude Massimo Olivares, di Marcallo con Casone - Un mio pensiero in merito è che è avrei fatto un passo ancora più forte e deciso. Mi auspico che i cittadini facciano i lombardi, al di là del colore politico e di chi governerà nei prossimi anni, per il futuro e il bene della nostra Regione”.

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