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giovedì 02 maggio 2024 | ore 18:01

Il lascito del 2009: crisi e toni violenti

Attualità  - Abruzzo Terremoto

Mentre ci si prepara a festeggiare con le persone care le festività natalizie e l’arrivo del nuovo anno, non possiamo non dedicare un ricordo al 2009 che va a chiudersi, un’annata che, probabilmente, tanti vorranno al più presto dimenticare. Dodici mesi fa l’ansia della crisi economica segnava gli interrogativi per il futuro e, come volevasi dimostrare, ora ci troviamo tutti un po’ più poveri, più preoccupati per il domani e con meno entusiasmo nel programmare il nostro futuro. Ma il 2009 trascorso è stato segnato anche da tanti piccoli grandi episodi che hanno acceso l’esasperazione e lo scontro sociale, locale e non, paralizzando il Paese su posizioni contrapposte senza mai arrivare a riforme e cambi di passo. Come dimenticare il doloroso dramma di Eluana Englaro ad inizio di febbraio, fino agli scandali di noti esponenti politici di diversi schieramenti che hanno dato avvio a un lungo periodo di attacchi al Presidente del Consiglio, culminati, al momento, con il violento episodio di domenica scorsa a Milano (se si scopre che a Silvio Berlusconi è possibile scaraventare in faccia una statuetta da meno di due metri e se è possibile fotografarlo nella sua villa più esclusiva e protetta, inquientanti interrogativi si aprono sul capitolo sicurezza). Ma il 2009 ha visto anche la paura verso i clandestini, il violento terremoto in Abruzzo, i troppi stupri verso donne o giovani ragazze, per non parlare del morboso voyerismo verso i drammatici omicidi di Perugia e Garlasco. Il vertice sul clima di Copenaghen sembra un ultimo piccolo cambio di rotta e, se anche questo naufragasse in un fallimento, la speranza di un 2010 migliore sarebbe ancora molto lontana.

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