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venerdì 29 marzo 2024 | ore 10:03

Ragazzino in difficoltà nel Ticino

Il giovane, 14 anni afgano, è entrato in acqua, ma all'improvviso non riusciva più a uscire a causa della corrente. Due persone lo raggiungono e lo riportano a riva.
Turbigo - Ragazzino in difficoltà nel Ticino. Salvato (Foto d'archivio)

Dice quel vecchio detto che “tutto è bene quel che finisce bene” e alla fine è andata proprio così, ma certo è che l’epilogo avrebbe potuto essere differente. Ancora il Ticino al centro dell’attenzione. Ancora le spiagge sotto al ponte di ferro tra Turbigo e Galliate che hanno visto l’arrivo di diversi mezzi di soccorso; però stavolta, per fortuna, tutto si è concluso solo con tanto spavento. La prontezza di riflessi di due bagnanti e un ragazzino di 14 anni è stato, infatti, raggiunto in acqua e riportato sulla terra ferma sano e salvo. L’allarme poco prima delle 13: “Eravamo arrivati da qualche minuto – racconta il padre del giovane, di origine afgana e residenti a Novara – Io, mio figlio e due amici. Quasi ogni domenica veniamo qui per stare in compagnia e rilassarci. E così abbiamo fatto anche oggi”. Il tempo, insomma, di sistemare le proprie cose, quattro chiacchiere e poi sono entrati appunto in acqua, alla ricerca di un po’ di refrigerio. “Era tutto normale, ma all’improvviso mio figlio ha cominciato a chiamarmi perché faceva fatica a muoversi a causa delle correnti – continua l’uomo – Lo vedevo che si stava agitando, mi sono allora attivato per cercare di raggiungerlo, però non era semplice. Quando due persone che si trovavano anche loro a riva, accortisi di quello che stava succedendo, non ci hanno pensato un istante e sono riusciti a raggiungerlo facendolo uscire”. Sul posto, nel frattempo, sono arrivate la croce rossa, l’elisoccorso e i carabinieri della caserma di Castano Primo. Il ragazzino, comunque, stava bene: era lì tranquillo, un po’ agitato certo, ma senza altre conseguenze. L’hanno accompagnato sull’ambulanza per un controllo e per verificare le sue condizioni, quindi ha potuto tornare dal padre e dagli amici, senza dovere ricorrere al trasporto in ospedale. “Sta bene – conclude il padre – Gli ho detto che l’avrei portato al pronto soccorso per gli accertamenti; non ha voluto. “Sono a posto papà”, mi ha ripetuto fin dai primi istanti che era tornato sulla terra ferma”.

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