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venerdì 26 aprile 2024 | ore 04:17

Giovane annega nel Ticino

La tragedia oggi al ponte di ferro tra Turbigo e Galliate. Un ragazzo entra in acqua per fare il bagno, ma non riesce più ad uscire. Sul posto diversi mezzi di soccorso.
Turbigo - I soccorritori al lavoro sul posto (Foto Eliuz Photography)

Il caldo di questi ultimi giorni, un paio di amici conosciuti poco prima sul treno e la ricerca allora di un po’ di refrigerio e frescura in acqua. Un pomeriggio di spensieratezza e relax sulle sponde del fiume Ticino, quattro chiacchiere, qualche bagno e poi di nuovo a casa. Ma all’improvviso ecco la richiesta di aiuto. “C’è un ragazzo in difficoltà”. “Presto, chiamate i soccorsi. E’ là, sta annaspando, correte”. La voce dei tanti bagnanti che puntualmente si ritrovano proprio lì, sotto al ponte di ferro al confine tra Turbigo e Galliate (in provincia di Novara) si è fatta col passare dei minuti sempre più forte. Non c’era tempo da perdere, bisognava intervenire. Ogni istante, ogni secondo poteva essere prezioso e fondamentale. Così, in men che non si dica, ecco che sul posto sono arrivati diversi mezzi di soccorso. I vigili del fuoco volontari del distaccamento di Inveruno, i sommozzatori di Milano, quindi gli agenti della polizia locale di Turbigo e i colleghi di Galliate, un’ambulanza della croce azzurra di Buscate e due elicotteri (uno degli stessi pompieri e l’elisoccorso), l’automedica, fino ai carabinieri della caserma di Castano Primo: un ingente dispiegamento di uomini, insomma, che subito si sono messi al lavoro per raggiungere il corpo di quel giovane e riportarlo sulla terra ferma. Le operazioni sono durate alcuni minuti, in quel punto (proprio sotto al ponte al confine tra Lombardia e Piemonte), infatti, ci sono alcuni mulinello e serve particolare attenzione nel muoversi all’interno del fiume. Ma, alla fine, i soccorritori sono arrivati al ragazzo, che è stato trasportato a riva. Le sue condizioni erano molto serie; si è fatto tutto il possibile pur di salvargli la vita, il personale medico gli ha praticato il massaggio cardiaco, anche grazie all’ausilio delle apposite apparecchiature, però purtroppo tutto è stato inutile. Non c’era più nulla da fare, il suo cuore aveva già smesso di battere e così ai soccorritori non è rimasto che costatarne il decesso, attivandosi contemporaneamente per identificarlo (da quanto si è saputo negli attimi appena successivi alla tragedia, pare che il ragazzo non avesse con sé alcun documento; comunque, almeno dai primi riscontri, dovrebbe essere di origine marocchina). “Un dolore immenso. E’ terribile ciò che è successo – raccontano due giovani, anche loro di nazionalità marocchina; due ragazzi che la vittima aveva conosciuto qualche istante prima – Io e mio fratello eravamo sul treno e stavamo raggiungendo Turbigo per trascorrere qualche ora di svago e tranquillità quando, alla stazione di Galliate, è salita questa persona. Si è seduta accanto a noi, abbiamo scambiato un paio di parole (Di dove sei? Da dove vieni? Dove stai andando?) e l’abbiamo invitato a trascorrere il pomeriggio assieme. Una volta arrivati a destinazione, allora, siamo scesi sotto al ponte di ferro e ci siamo sistemati davanti all’acqua. Quattro chiacchiere, qualche risata e poi siamo entrati a fare il bagno. Ci stavamo divertendo, ma all’improvviso lo abbiamo sentito urlare. Chiedeva aiuto, era in difficoltà, stava annaspando, abbiamo cercato di raggiungerlo per portarlo in salvo e nel frattempo sono arrivati i soccorsi. Abbiamo pregato che potesse farcela, ci abbiamo sperato fino all’ultimo, però niente purtroppo. Non si può morire così. Lo avevamo appena conosciuto è vero, comunque ci eravamo trovati fin da subito in sintonia. Non abbiamo parole, siamo distrutti”. (FOTO ELIUZ PHOTOGRAPHY)

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