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venerdì 26 aprile 2024 | ore 05:21

'Panico' da Eiffel 65

A tu per tu con gli Eiffel 65. Una straordinaria carriera per un gruppo capace di arrivare a tutti. Li abbiamo incontrati prima del loro concerto in piazza ad Arconate.
Arconate - A tu per tu con gli Eiffel 65 (Foto Eliuz Photography)

“Eccoli!”. “Sono proprio loro”. “Non ci credo…”. E loro sono niente meno che gli Eiffel 65, là in scena in quel dì Arconate. Una serata speciale, nel primo giorno di agosto, che ha visto la piazza gremita di giovani e famiglie rapite dalla voglia di dance… all night! Nati nel 1998 con un nome del tutto casuale (Eiffel frutto della scelta di un pc, durante una ricerca in google, mentre il numero 65 inserito erroneamente), promettevano fin da subito scintille nel panorama europeo e in seguito internazionale, basti pensare che negli States hanno venduto 3 milioni di copie con ‘Blu Da Ba Dee’. Arconate - A tu per tu con gli Eiffel 65.2 Un trio formidabile quello formato inizialmente da Gianfranco Randone (Jeffrey Jey), Maurizio Lobina (Maury) e Gabry Ponte. Un gruppo capace di conquistare e farsi largo tra i favori del pubblico e della critica grazie ai tanti singoli che tutti, me compresa, abbiamo cantato almeno una volta nella nostra vita, in macchina o chissà dove: ‘Viaggia insieme a me’, ‘Move Your Bordy’ e ancora ‘Una notte e forse mai più’ (solo per citarne alcuni, perché l’elenco è davvero lungo). Così ieri sera trovarseli di fronte, Gianfranco e Maurizio (Gabry Ponte, infatti, non è più nel gruppo), non nego che è stata una grandissima emozione. Sono lì, davanti a loro, pronta per l’intervista… e allora sotto i flash e il pubblico in trepidante attesa ecco che scendo le scale come quella bambina che ai tempi cantava le loro canzoni con i compagni di classe, prima di andare all’ora di ginnastica o durante le ricreazioni a scuola, quando ‘Voglia di dance all night’ la sapevamo tutti e facevamo a gara per ricordarci le strofe. Come in quegli anni, come quasi un tuffo e un ritorno al passato, ci siamo! Arconate - A tu per tu con gli Eiffel 65.1 Si comincia la chiacchierata. “E’ la prima volta qui ad Arconate e questa tappa apre una lunga serie prevista in estate”, ci dicono, “Dopo sei anni lontani dalla scena musicale e 12 dall’ultimo disco, ora siamo pronti a tornare con un singolo dal nome ‘Panico”. Un nome curioso che in espressione gergale utilizziamo per indicare situazioni o riferimenti. Una rinascita, dunque, che segna il ritorno del gruppo dance, come a scandire il nuovo ciclo temporale che però mai si scosta dallo stile che finora li ha contraddistinti nel mercato italiano e globale. Le loro tappe, tutte italiane, sono attese in una scaletta disponibile sul sito web eiffel65.com. Cosa ne pensate del genere dance proveniente dalle nuove generazioni? “Sostanzialmente ci vorrebbero sì e no 2 ore per spiegare cosa ne pensiamo di chi fa musica oggi. Arconate -A tu per tu con gli Eiffel 65 Chi non ha voglia di fare, inventa… la produzione italiana ‘funzionicchia’ perchè negli anni dalla serie C siamo passati alla A, però c’è ancora molto lavoro da fare!”. Una risposta che la dice lunga sulla loro visione relativa alla rivisitazione dance (o simili) che si presta a suonare nelle discoteche degli anni 2000. Non condividono, ma neanche criticano gli Eiffel 65, piuttosto pensano a fare il sold -out in una piazza di Arconate che così colma e infuocata non si era mai vista. A stento le transenne reggevano quei corpi accaldati, le cui mani battevano a ritmo delle loro hit: ‘Siamo solo noi’, che ha fatto eco per un bis, prontamente intonato da Gianfranco stretto nella maglia nera con la scritta argento ‘Eiffel 65’. La sua voce ha acceso le luci del campanile che ha girato le sue lancette per circa 90 minuti: un concerto strappalacrime, dove le emozioni dei fans hanno riaffiorato ricordi, momenti, attimi. Baci strappati tra giovani coppie che magari sulle note di ‘Viaggia insieme a me’ si sono rivisti sul treno della loro prima vacanza. Amori e storie mai nate, cantate con quella punta di malinconia, espresse nelle loro canzoni in cui niente va come potrebbe o vorrebbe andare, affidandosi completamente nelle mani del destino, come insegna ‘Una notte o forse mai più’. La potenza dei loro testi è unica e libera, vissuta sulla pelle di tutte le generazioni che ancora sapevano vivere dentro l’espressione di una canzone, in cui ritrovarsi con un sorriso o una lacrima. Le mani al cielo e gli accendini accesi sono stati un chiaro messaggio per gli Eiffel 65: tornate a farci emozionare! (FOTO ELIUZ PHOTOGRAPHY)

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