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lunedì 29 aprile 2024 | ore 03:08

Caldo: laghi in affanno

Negli ultimi giorni le altezze idrometriche dei principali bacini lacustri della regione hanno registrato cali compresi tra i 7 e i 30 centimetri. Scende anche il fiume Po.
Attualità - Caldo: laghi in difficoltà (Foto internet)

Caldo, laghi lombardi in affanno. Negli ultimi sette giorni, le altezze idrometriche dei principali bacini lacustri della regione hanno registrato cali compresi tra i 7 e i 30 centimetri. Lo rivela un’analisi della Coldiretti Lombardia su dati degli Enti Regolatori in concomitanza della nuova ondata di caldo che sta stringendo in una morsa l’Italia e che crescerà nei prossimi giorni. In una settimana, il lago Maggiore è passato da 119.7 a 104.6 centimetri (-15.1 centimetri), il lago di Como da 51.3 a 36.9 centimetri (-14.4 centimetri), mentre quello di Garda è sceso da 94 a 87.3 centimetri (-6,7 centimetri). Il record negativo spetta al lago d’Iseo che è diminuito di 29,6 centimetri passando da 53.5 a 23.9 centimetri, registrano un meno 55,3%. La prima decade del mese di luglio – spiega la Coldiretti sulla base dei dati Ucea – ha fatto registrare in Lombardia temperature da record, con valori per le minime e le massime superiori di 3,5 gradi alla media del periodo. Inoltre – continua la Coldiretti regionale – secondo gli ultimi dati dell’Arpa Lombardia, le riserve d’acqua contenute nei bacini di Como, Idro, Garda e Iseo all’inizio del mese erano inferiori alla media del periodo del 20,5 per cento. Una situazione che sta influendo anche sui fiumi come il Po, che questa mattina al Ponte della Becca a Pavia faceva segnare -3,32 metri sotto lo zero idrometrico con un calo di circa 30 centimetri rispetto a venerdì scorso. “Per ora la situazione irrigua è sotto controllo – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – ma non sappiamo quello che potrebbe succedere se caldo e mancanza di piogge in montagna dovessero continuare”. Problemi vengono segnalati nell’Alto Mantovano, nei comuni di Castiglione delle Stiviere, Solferino e Guidizzolo, mentre, nonostante qualche affanno – afferma la Coldiretti Lombardia - resiste il reticolo irriguo attorno a Milano lungo il Naviglio Grande e il Canale Villoresi e nel Lodigiano con la Muzza. Tutto questo – continua la Coldiretti regionale – in un momento in cui il mais, che occupa circa 330mila ettari in tutta la Lombardia, è nella sua fase di massimo sviluppo, il riso, presente in regione su 95mila ettari, viene bagnato in vista dei raccolti di settembre e frutta e verdura sono in fase di maturazione e raccolta. Mentre nelle stalle, a causa dell’afa, le mucche stanno producendo il 10 per cento di latte in meno, i maiali saltano pasti per inappetenza e le aziende spendono di più per far funzionare ventilatori, doccette e impianti di climatizzazione. L’energia termica che si sta accumulando – conclude la Coldiretti Lombardia – rappresenta un rischio per le campagne, perché potrebbe dare origine a eventi estremi e improvvisi come la piogge di ghiaccio, che hanno ha già colpito le mele della Valtellina, i vigneti della Franciacorta e i campi di meloni del Mantovano. In Lombardia da maggio in poi – conclude la Coldiretti regionale - c’è stata una grandinata ogni due giorni.

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