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venerdì 05 dicembre 2025 | ore 07:36

Dal Giubileo a Boffalora in bicicletta

A 25 anni dalla storica ciclofiaccolata che da Roma lo portò a Boffalora sopra Ticino insieme al padre Arturo e a un gruppo di amici ciclisti, Massimo Calcaterra ha deciso di ripercorrere quella stessa strada.
Boffalora - Massimo Calcaterra a Roma

Un viaggio nel cuore e nella memoria, tra le strade d’Italia e i sentieri dell’anima. A 25 anni dalla storica ciclofiaccolata che da Roma lo portò a Boffalora sopra Ticino insieme al padre Arturo e a un gruppo di amici ciclisti, Massimo Calcaterra ha deciso di ripercorrere quella stessa strada. Da solo. In sella alla sua bicicletta, con una fiaccola accesa nel ricordo e nello spirito del Giubileo, lo stesso che animava quella prima impresa nel 2000 e che torna oggi, nel cammino verso il Giubileo del 2025. Calcaterra, oggi sessantenne, ha trasformato questo viaggio in una testimonianza: d’amore filiale, di resilienza personale e di fede. «È stato mio padre, poco prima di lasciarci il 20 agosto scorso, a raccontare all’infermiere quella sua avventura del Giubileo 2000 – ricorda Massimo –. Quelle parole mi hanno acceso qualcosa dentro. Così ho deciso che avrei rifatto quel percorso. Non solo per ricordarlo, ma per onorare lo spirito di quell’impresa e di ciò che rappresentava». Così, il 30 maggio scorso, da Piazza San Pietro è partita una nuova avventura. Tre tappe e mezzo, le stesse di allora: Viterbo, Poggibonsi, Bologna e infine Piacenza, dove ad attenderlo c’erano una decina di amici in bici pronti ad accompagnarlo negli ultimi cento chilometri. E proprio come 25 anni fa, l’arrivo è stato al Santuario dell’Acquanera di Boffalora, lunedì 2 giugno alle 20.30. Ad accoglierlo, emozionati e sorridenti, amici, parenti, cittadini, il sindaco Sabina Doniselli e il parroco don Luigi. Un momento semplice, ma colmo di significato. Questa impresa, compiuta nell’anno del Giubileo della Speranza 2025 voluto da Papa Francesco, si carica di un valore simbolico. È il segno di una fede che si rinnova nel tempo, ma anche della forza delle radici familiari e della memoria condivisa. “Volevo dimostrare che anche a 60 anni si possono raggiungere traguardi importanti – ha detto Calcaterra –. Non è mai troppo tardi per porsi degli obiettivi. Il vero limite spesso è solo dentro di noi”. In un’epoca in cui tutto corre veloce e si perde facilmente il senso del tempo e dei legami, questa pedalata solitaria diventa un gesto potente: una fiaccola accesa sul passato che illumina il presente, una testimonianza che ci ricorda come ogni Giubileo, ieri come oggi, sia un’occasione per riscoprire le vie della speranza, del coraggio e della fede.

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