Milano / Malpensa

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Una nuova tragedia si è consumata domenica pomeriggio, lunedì 13 luglio, lungo le acque del fiume Ticino, all’altezza della località Tre Salti. Un giovane di 22 anni, di nazionalità egiziana, ha perso la vita dopo essersi tuffato nel fiume, venendo trascinato via dalla corrente. Un gesto che, in pochi istanti, si è trasformato in dramma.
Erano circa le 15 quando il giovane si è immerso nel Ticino, in un tratto notoriamente pericoloso a causa della forte corrente e dei profondi dislivelli del fondale. Dopo aver perso i sensi, è stato risucchiato fino a circa otto metri di profondità. Immediato l’intervento dei soccorsi: sul posto sono giunti i sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Milano, che sono riusciti a recuperare il corpo ancora con un flebile battito. Ma ogni tentativo di rianimazione si è rivelato purtroppo vano: il ragazzo è spirato poco dopo il suo arrivo all’ospedale di Legnano.
L’evento, del tutto accidentale, non ha visto coinvolte altre persone. Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri della Stazione di Castano Primo, che hanno informato l’autorità giudiziaria.
L’ennesimo episodio drammatico riporta all’attenzione un tema cruciale: il fiume Ticino, per quanto suggestivo e amato da residenti e turisti, non è un luogo sicuro per la balneazione. In tutto il tratto lombardo, vige infatti un esplicito divieto di balneazione, dovuto non solo alla presenza di correnti insidiose e improvvisi salti di profondità, ma anche alla conformazione del fondale e alla scarsa visibilità subacquea.
Nonostante i numerosi appelli lanciati negli anni dalle autorità locali, soprattutto nei mesi estivi, sono ancora troppe le persone che si avventurano nelle acque del Ticino, sottovalutandone i pericoli.
Il messaggio, ora più che mai, è chiaro: il fiume va rispettato, e il divieto di balneazione osservato rigorosamente. Serve consapevolezza, ma anche responsabilità collettiva per evitare che simili tragedie si ripetano.
Anche le amministrazioni comunali, i parchi e le forze dell’ordine ribadiscono la necessità di prestare la massima attenzione e di non improvvisarsi bagnanti in contesti naturali non sorvegliati.
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