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sabato 04 maggio 2024 | ore 06:04
Legale
Se la comunione immobiliare non è comodamente divisibile i due immobili vanno ad una sola delle parti.
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Con l’ordinanza n. 21621 depositata il 28 luglio 2021 la seconda sezione civile della Suprema Corte di Cassazione ha avuto modo di precisare che in caso di comunione immobiliare la non comoda divisibilità comporta che i due immobili vengano assegnati ad una sola persona poiché in un’eventuale separazione il conguaglio sarebbe troppo alto e ciò perché fra i beni che costituiscono il compendio c’è troppa differenza.  continua... »

Basta possedere un’automobile per far scattare il redditometro
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“In tema di accertamento in rettifica delle imposte sui redditi delle persone fisiche, la determinazione effettuata con metodo sintetico, sulla base degli indici previsti dai decreti ministeriali del 10 settembre e 19 novembre 1992, riguardanti il cd.  continua... »

Perde le agevolazioni prima casa chi diventa proprietario di un altro immobile senza prendere la residenza.
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In data 20/06/2005 Tizia acquistava un immobile usufruendo del beneficio fiscale c.d. “prima casa”. Detto bene veniva successivamente rivenduto il 26/04/2006.
In data 16/10/2006 Tizia acquistava una nuova unità ma in un Comune diverso, usufruendo nuovamente del beneficio suddetto per effetto della semplice dichiarazione di volervi ivi trasferire la residenza (di fatto mai spostata, essendo rimasto, detto luogo, unicamente quello in cui vi svolgeva la propria attività lavorativa).  continua... »

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Non è consentito licenziare per giustificato motivo oggettivo nel periodo emergenziale Covid, in ragione della proroga del divieto dei licenziamenti, e ciò anche per quelle aziende che non hanno usufruito degli ammortizzatori sociali.  continua... »

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L’obbligo della buona fede contrattuale impone al locatore di intavolare trattative con il conduttore volte alla rinegoziazione temporanea del canone di locazione ma non anche di accettare ogni pretesa dell’inquilino moroso.  continua... »

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Quando una coppia in crisi non riesce a superare la conflittualità i primi a risentirne sono proprio i figli: accade non di rado che i conflitti divengano cronici ed il distacco incolmabile.  continua... »

Fare la spesa, portare i vestiti da lavare non sono doveri che spettano unicamente alla moglie.
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In una recente causa davanti al Tribunale di Foggia, il Giudice, chiamato ad esprimersi riguardo l’addebito della separazione personale di una coppia sposata e con un figlio, si trova a dover sottolineare un concetto che, nonostante l’ovvietà, non è ancora sufficientemente radicato in molte famiglie.  continua... »

L’appropriazione indebita implica che l’agente abbia già un possesso legittimo del bene o del denaro altrui.
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La Corte di Cassazione con sentenza del 03/06/2021 ha annullato un arresto disposto in flagranza di reato nei confronti di una cassiera del supermercato colta sul fatto e che aveva subito confessato. L’arresto era stato disposto per il reato contestato di furto aggravato.
Tuttavia la Suprema Corte ripercorrendo un indirizzo giurisprudenziale costante, ha ritenuto che non potesse ravvisarsi il reato di furto aggravato, bensì il meno grave reato di appropriazione indebita che non consente l’arresto obbligatorio in flagranza.  continua... »

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Con l’Ordinanza n. 12576/21, la Corte di Cassazione si è, nuovamente, occupata dell’assegno divorzile e dei requisiti per la concessione del medesimo. Nel caso di specie, una coppia, in sede di separazione consensuale, non ha previsto alcun contributo al mantenimento, ad eccezione di quello paterno in favore della figlia. In sede di divorzio, la moglie ha chiesto che il marito le versasse un assegno di mantenimento, dal momento che le condizioni economiche del medesimo erano nettamente migliorate e che, quindi, le loro situazioni reddituali erano divenute squilibrate.  continua... »

Niente fede privilegiata per l’avviso di ricevimento dell’agente postale rispetto alle dichiarazioni di chi riceve l’atto
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La Suprema Corte di Cassazione con il recente pronunciamento del 14.05.2021 n. 13086, accogliendo uno dei motivi presentati dal contribuente, ha affermato che l’avviso di ricevimento non gode di fede privilegiata rispetto alle dichiarazioni di chi riceve l’atto essendo rilevanti le sole circostanze che l’ufficiale afferma essere avvenute in sua presenza e gli adempimenti che dichiara di aver compiuto.  continua... »