“Mi è stata sottratta l’infanzia, mi sono stati annientati gli affetti, mi hanno condannato agli incubi! ... sono stato. Sono. Sarò!”. L’ingegner Samuel Artale, deportato quando aveva 7 anni e mezzo, ad Auschwitz-Birkenau, insieme ai genitori, alla sorella, al nonno e alla zia. Fu l’unico della famiglia a sopravvivere. L’abbiamo incontrato ai Molini Marzoli di Busto Arsizio.