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giovedì 09 maggio 2024 | ore 18:07

La liberazione e l'impegno partigiano

Chi era Carlo Garavaglia, detto anche ‘Carletto Grittin’? Una persona speciale, che ebbe certamente un ruolo importante tra i “nostri” Partigiani!
Attualità - L'ìmpegno partigiano

Chi era Carlo Garavaglia, detto anche ‘Carletto Grittin’? Una persona speciale, che ebbe certamente un ruolo importante tra i “nostri” Partigiani! Dal suo racconto emerge che in quei pochi giorni che descrive, rischia la vita più volte! Chissà in quante altre occasioni gli sarà successo durante tutta la guerra per la Liberazione. Una persona unica e allo stesso modo solo una delle tante che purtroppo non hanno lasciato ricordi. Come molti non ha mai raccontato nulla del periodo bellico e dei suoi trascorsi da Partigiano. Forse nella sua scelta si può leggere il desiderio di regalarci una Libertà priva di quei ricordi intrisi di violenza e cattiverie, certamente vissuti. La lettera che presentiamo è stata fortunosamente ritrovata dai famigliari, ed è l’eccezione che conferma la regola delle diverse storie che, purtroppo, non ci hanno mai raggiunto. Un uomo libero, che poi per cinquant’anni rafforzò le fila degli esperti tornitori, dando lustro alla grande industria meccanica italiana del dopoguerra. Il suo racconto, fresco delle emozioni vissute in quell’importante 25 aprile del 1945, unisce al resoconto storico la felicità dei risultati ottenuti attraverso azioni piene di pericoli, diventando oggi quasi un monito, un testo per un futuro nel quale, rispetto e amore per la Libertà dovessero aver bisogno di nuova fiamma. Le parole, scritte con un fare di normalità, parlano di azioni tutt’altro che normali. Quanti di noi oggi avrebbero il coraggio di mettere a repentaglio la propria vita, per affermare Libertà e Democrazia, fosse solo nel recuperare dei ‘Fazzoletti’? Chi di noi oggi sarebbe disposto ad alzare bandiera bianca per salvaguardare anche la vita del suo peggior “nemico”? Forse solo l’idea di dover camminare scalzi, nel fango, bagnati e al freddo, è per noi ora già un ostacolo troppo grande da concepire. Conserviamo la memoria “Conquistare la libertà nella giustiziae applicare la giustizia senza fomentare odi tra la popolazione”, Don Giuseppe Albeni.

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