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venerdì 19 aprile 2024 | ore 23:04

Un cuggionese tra i 'Mille'

La pubblicazione del ‘Museo Storico Civico Cuggionese’ ripropone la storia di un cuggionese che partecipò direttamente alla spedizione garibaldina dei ‘Mille’: Giuseppe Paolo Francesco Margarita
Cuggiono - Franz Margarita

La storia, studiata sui libri di scuola e ricordata in questi giorni con le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, spesso viene rivista come episodi di un passato talmente lontano da sembrare quasi finzione. E invece la storia è fatta di persone, magari di paesi lontani, magari invece di nostri discendenti o parenti di amici del nostro territorio. La pubblicazione del ‘Museo Storico Civico Cuggionese’ ripropone la storia di un cuggionese che partecipò direttamente alla spedizione garibaldina dei ‘Mille’: “Giuseppe Paolo Francesco Margarita, figlio di Felice e di Giuseppa Puricelli, nacque a Cuggiono il 25 gennaio 1841 nella casa di via San Rocco, angolo via Fratelli Piazza, dove la famiglia, originaria della Lomellina, era dedita da tempo al commercio di ferramenta, materiali edilizi e generi di drogheria. I Margarita possedevano anche un discreto patrimonio terriero che in parte coltivavano direttamente. Caso raro per quei tempi, Francesco fu inviato per gli studi a Coira nei Grigioni, dove fu chiamato in tedesco Franz, nome che non cambiò più. Tornato in patria, diciannovenne, si arruolò tra i “Mille” con il numero di matricola 604 e partecipò a tutta l’impresa di Garibaldi. Fu decorato con due medaglie al Valor Militare e con la medaglia dei Mille. Nel 1865 gli fu concessa la pensione come reduce dell’epopea garibaldina. Fu più volte eletto consigliere comunale di Cuggiono e fece anche parte dell’amministrazione municipale. Di sentimenti democratici, era però su posizioni diverse da quelle dei colleghi e del sindaco Luigi Bossi, tutti di indirizzo liberal-moderato, ma nessuno osava contraddire più di tanto un garibaldino dei Mille, politicamente preparato, apprezzato in paese per l’adesione e il sostegno a iniziative di carattere sociale che stavano sorgendo. Fu infatti tra i fondatori, se non l’ispiratore, della Società di Mutuo Soccorso nel cui primo statuto gli accenti sulla fratellanza e il reciproco aiuto evidenziano l’innegabile ascendenza mazziniana. Morì il 15 febbraio 1899 e fu sepolto nel cimitero di Cuggiono nella singolare tomba a forma di piramide, eretta per il padre Felice, senza simboli cristiani che i familiari faranno apporre più tardi, targhe con nomi e croci”. (Materiale del ‘Museo Civico di Cuggiono’).

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