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giovedì 16 maggio 2024 | ore 23:50

Il futuro energetico lombardo

La giunta ha visitato A2A a Brescia: “Dobbiamo sempre più pensare a un modello energetico circolare lombardo di riferimento che possa essere visto come un esempio a livello nazionale ed europeo”.
Energia - Incontro assessori con A2A.2

Nella mattina di venerdì 21 aprile gli assessori regionali Giorgio Maione (Ambiente e Clima), Barbara Mazzali (Turismo, Marketing territoriale e Moda) e Alessandro Beduschi (Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste) hanno visitato la sede A2A di Brescia, dove hanno incontrato l’amministratore delegato Fulvio Roncari e il suo staff.

“In queste ultime settimane sto incontrando le realtà più importanti del settore ambiente”, ha detto l’assessore Maione. “Il confronto con gli operatori è fondamentale per capire esigenze e prospettive del futuro. Ragioniamo in questo modo insieme affinché si possa sostenere lo sviluppo dell’economia circolare, sprecando quindi il minor numero possibile di risorse e beni. Lo scambio di posizioni continua e vedrà nei prossimi giorni la convocazione del tavolo dell’economia circolare attraverso il quale operatori e realtà associative maggiormente rappresentative si confronteranno per darsi le linee guida del futuro. Dobbiamo sempre più pensare a un modello lombardo di riferimento che possa essere visto come un esempio a livello nazionale ed europeo”.

“Quella di oggi è stata una visita molto importante – ha detto l’assessore Beduschi – in quanto abbiamo potuto apprezzare la filiera che permette la trasformazione in energia dei reflui zootecnici, consentendo di intervenire su un tema come quello delle emissioni messo sotto la lente dalle decisioni europee, insieme al nostro comparto agricolo con le sue eccellenze. Penso che si possa guardare al futuro con fiducia, cogliendo anche le occasioni che potranno derivare dal Psr”.

“Le aziende agricole locali – ha aggiunto Beduschi – possono inoltre ricoprire un ruolo strategico per la transizione e autonomia energetica della Regione, riducendo grazie al biometano le emissioni di gas climalteranti e trovando allo stesso tempo nuove fonti di reddito”.

“La produzione di biometano dai residui e sottoprodotti di una filiera produttiva agricola, zootecnica o agroindustriale – ha proseguito Beduschi – rappresenta un elemento fondamentale per la realizzazione di un modello virtuoso di economia circolare perché si chiude con la restituzione ai terreni della sostanza organica (digestato) in sostituzione dei concimi chimici di sintesi (urea). In Lombardia sono presenti circa 500 impianti biogas a matrice agricola che conferiscono alla Regione la leadership nazionale anche in questo importante ambito”.

“Moda e design hanno una componente di scarto, sicuramente nobile, che può essere coinvolta in progetti pilota e sostenibili – ha detto Mazzali -. Oggi abbiamo cercato di immaginare quello che si potrebbe fare in questi mondi. Credo che Regione Lombardia debba aprire una finestra su questi temi, di cui in questi giorni, con il Fuorisalone dove non mancano esempi di riciclo di materiali, ne vediamo l’importanza e il potenziale”.

“Regione Lombardia – ha detto l’amministratore delegato di A2A Ambiente Fulvio Roncari – è la più avanzata del nostro Paese anche nel campo della gestione dei rifiuti. Abbiamo visto questa mattina in particolare la situazione che riguarda sia l’indifferenziato, sia vetro, carta, plastica e organico, situazione che ci consegna la nostra regione a un livello eccellente. Potremmo tranquillamente catalogarla tra le prime 5-6 dell’intera compagine europea. Lo stesso per quanto riguarda il recupero energetico, in particolare con l’attivazione della prima delle tre linee del termovalorizzatore di Brescia con la tecnologia ‘Flue Gas Condensation’ che ha aumentato le performance sia ambientali sia energetiche dell’impianto”.

Dal suo avvio nel 1998 il termovalorizzatore di Brescia ha consentito di evitare oltre 15 discariche da un milione di tonnellate (circa 210 campi da calcio). Attualmente è in corso un importante intervento di efficientamento del sistema di trattamento dei fumi, compreso un innovativo impianto di tipo ‘Flue Gas Condensation’ (per il lavaggio dei fumi e il recupero di calore). L’intervento, con un investimento da 110 milioni di euro, premetterà il risparmio annuale di circa ulteriori 7.000 TEP (Tonnellate Equivalenti Petrolio) e 25.000 t/CO2 portando il termovalorizzatore a risparmiare complessivamente circa 177.000 TEP e 850.000 tonnellate di CO2 ogni anno. Complessivamente l’intervento sul sistema di teleriscaldamento di Brescia ridurrà le emissioni di CO2 di 185.000 t/a.

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