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sabato 20 aprile 2024 | ore 13:33

L'antico leone restaurato

Una storia di grande senso civico, voglia di far bene per il proprio paese, mettersi in gioco. Un tempo, ‘essere’ comunità era così, ora in un’epoca più interconnessa sembra tutto più difficile, ostacolati da pigrizia e burocrazia. La ‘bella storia’ del restauro dell’antico leone dell’ingresso di Villa Annoni inizia quasi per caso...
Cuggiono - I due volontari al lavoro

Una storia di grande senso civico, voglia di far bene per il proprio paese, mettersi in gioco. Un tempo, ‘essere’ comunità era così, ora in un’epoca più interconnessa sembra tutto più difficile, ostacolati da pigrizia e burocrazia. La ‘bella storia’ del restauro dell’antico leone dell’ingresso di Villa Annoni inizia quasi per caso, quando Carlo Rubelli e Bruno Bolchi, passando vicino alla scalinata iniziano a commentare “si potrebbe far qualcosa”. E qualcosa di fa davvero, con il ‘via libera’ amministrativo, i contatti di Oreste Magni, buon senso e voglia di fare. I cuggionesi, che per lavoro quotidianamanete lavorano con il marmo, riconoscono il materiale da usare, serve il marmo della zona di Ornavasso. Il gruppo di volontari va alla cava, spiega il proposito, per cosa serve, ecc e ricevono ‘in dono’ un blocco di marmo di quasi 100kg. Tanto ne serve per poter essere intagliato e modellato prima di ripristinarlo. “Voglio rivolgere oggi un grande ringraziamento da parte di tutta l’Amministrazione e di tutta la comunità “ai cuggionesi” Carlo Rubelli e Bruno Bolchi per aver restaurato e ripristinato la parte mancante del leone destro all’ingresso di Villa Annoni - ha commentato il sindaco Giovanni Cucchetti - Permettete anche il mio personale ringraziamento ai due ‘artisti’ che hanno risposto in modo entusiasta alla richiesta di restauro ma soprattutto per il loro ottimo e preciso lavoro. Con Oreste e Marco hanno recuperato presso l’Antica Cava Moschini di Ornavasso due pezzi di marmo da cui i nostri Carlo e Bruno hanno poi scolpito il pezzo mancante del leone. Un particolare ringraziamento al sig. Stefano Zucchi, titolare della cava per averci donato i due pezzi di marmo”. E il leone, ora, è tornato all’antico splendore.

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