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giovedì 25 aprile 2024 | ore 23:41

Medici di base e di riferimento

Franco Gaiara, medico di base oggi in pensione, vuole rivolgere un grazie ai suoi colleghi. "Spesso ci si dimentica del lavoro che fanno ogni giorno".
Castano - Franco Gaiara, medico di base oggi in pensione

Quel grazie, quasi a nome dell'intera comunità, che vuole rivolgere ai suoi, ormai, ex colleghi. Ma anche un messaggio indirizzato proprio ai suoi concittadini e assieme pure alle istituzioni, perché, molto spesso, purtroppo si puntualizza e si critica, senza davvero sapere il grande lavoro e le difficoltà con le quali il più delle volte ci si trova a confrontarsi. "Credetemi, già in passato, ma soprattutto mai come oggi, è tutt'altro che semplice fare il medico di base". E, alla fine, lui lo sa bene, visto che per 40 anni questa è stata, appunto, la sua professione. "Un numero, dunque, per meglio capire la situazione - continua il dottor Franco Gaiara, di Castano - Il massimale di pazienti per ogni medico è attorno alle 1500 unità. Ecco, dunque, che nel 2021, dopo che sono andato in pensione, è emerso, inevitabilmente, il problema della ridistrubuzione delle persone che seguivo. Ci sono state delle sostituzioni temporanee, poi sono arrivate nuove figure e, in parallelo, i colleghi, proprio per cercare di rispondere e venire incontro il più possibile alle richieste ed alle esigenze della popolazione, hanno incrementato le loro disponibilità. Pertanto, vorrei che questo, almeno stavolta, venisse evidenziato, invece di puntare sempre le attenzioni su altro". Uno sforzo ulteriore, insomma, in un anno già di per sé lungo e complesso per l'emergenza Covid-19. "Certo, non siamo perfetti, ci mancherebbe - conclude - Nessuno, in fondo, lo è. Però, stiamo provando a lavorare ogni giorno con impegno e dedizione, pur essendo, spesso e purtroppo, lasciati senza le specifiche e necessarie linee guida e gli appositi strumenti. Qualche anno fa, non dimentichiamoci che c'era qualcuno che sosteneva che nessuno andasse più dal medico di medicina generale e che non servisse. Bene, prima e ancora maggiormente adesso con la pandemia, si è dimostrato l'esatto contrario, ossia che i cosiddetti dottori di paese, sono e resteranno sempre il primo punto di riferimento per la gente. Serve, allora, che vengano aiutati e sostenuti, non soltanto a parole, bensì con i fatti".

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