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martedì 23 aprile 2024 | ore 11:01

Medico da sempre... in pensione

Medico di base a Castano; una vita dedicata alla sua professione e, adesso, per il dottor Franco Gaiara è arrivato il momento, come si dice, di "appendere il camice al chiodo".
Castano - Il dottor Franco Gaiara (Foto d'archivio)

La voce che si mischia, inevitabilmente, con le emozioni (tante, tantissime), ma anche con un forte senso di dispiacere. Perché, in fondo, lui avrebbe voluto proseguire, anzi l'ha chiesto a più riprese, però, purtroppo, questo non è possibile. Già, tempo allora di salutare tutti e, come si dice, "appendere il camice al chiodo"... "Il 22 febbraio, infatti, sarà il mio ultimo giorno di lavoro - spiega il dottor Franco Gaiara, medico di base a Castano - Un percorso (i primi passi nel lontano 1982, poi l'incarico effettivo nel 1983) che si chiude e che mi ha lasciato davvero molto sia a livello professionale sia dal punto di vista personale ed umano. Non nego che la tristezza è grande; volevo proseguire, ho fatto richiesta in tale senso, ma non si può e, così, devo concludere ufficialmente". La pensione, insomma, che arriva dopo un 2020 segnato dall'emergenza Covid-19. "Dodici mesi diversi - racconta - Ci siamo trovati a confrontarci con una pandemia e con situazioni che, forse, mai avremmo immaginato di dover affrontare. L'anno più difficile? Per alcune cose certamente sì, però ci sono stati altri periodi altrettanto complessi, ad esempio quando sei di fronte a patologie critiche o a pazienti che, a causa di malattie gravi e nonostante le cure, purtroppo, non riescono a sopravvivere". Le immagini che fanno capolino nella mente, alla fine, sono numerose. "Non ce n'è una in particolare, perché tutte hanno avuto un significato importante - ribadisce - La figura del medico di base, il più delle volte, infatti, va al di là della sola parte professionale; si diventa spesso un punto di riferimento e un sostegno fondamentale per le persone. Questo accade da sempre, in modo particolare lo abbiamo potuto constatare proprio nell'anno appena concluso con la pandemia. Benché qualche esponente politico e istituzionale, un po' di tempo fa, abbia dichiarato che la medicina di base non servisse, ecco, invece, bisognerebbe tornare a rendersi conto di come questa realtà, nella maggior parte dei casi, sia essenziale e il primo vero collegamento con la popolazione. Tanto è cambiato da quando ho iniziato, soprattutto la troppa burocrazia ha reso sempre più complesso il modo di lavorare. Da qui, pertanto, penso servirebbe un'attenta analisi e riflessione, ricordandoci (un messaggio che voglio lanciare alle nuove generazioni) quanto nella nostra professione il contatto diretto e la vicinanza con la gente siano gli elementi cardine, assieme all'assunzione di responsabilità che, molto spesso, viene a mancare".

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