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sabato 20 aprile 2024 | ore 16:52

Davide, giovanissimo Robin Hood

Davide Grandati, castanese di 13 anni, ha conquistato il titolo italiano FIARC. La sua specialità? Tirare con l'arco a occhio nudo. Piccoli campioni... crescono.
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Non ha mai visto il film di Walt Disney ‘Robin Hood’, ma quando si tratta di arco e frecce non ha nulla da imparare: perché Davide Grandati, 13 anni, di Castano, è campione Italiano FIARC 2015. Uno sport davvero particolare quello rappresentato dalla Federazione Italiana Arcieri Tiro di Campagna: non ancora riconosciuto a livello olimpico, differisce dal tiro con l’arco tradizionale per l’ambientazione bucolica e le doti naturali di mira che vengono richieste. “Il nostro sport si svolge in mezzo a boschi e bellissimi paesaggi - racconta Davide - si usa un arco di legno privo di mirino, questo vuol dire che bisogna far affidamento solo sulla mira naturale. Le sagome a cui tiriamo non sono bersagli, bensì forme di animali. Le aree dei punteggi disegnate sopra sono irregolari e in più non sono dipinte di colori diversi, cosa che rende ancora più difficile distinguerle. A distanza non vedi quasi niente, semplicemente devi sapere dove sono le aree delle sagome con il punteggio più alto”. Davide, le cui orme sono già state seguite dal fratello maggiore, coinvolto insieme a tutta la famiglia in questo appassionante sport, fa parte della Compagnia Arcieri della Rocca (04AROC), oggi una delle maggiori Compagnie Arcieri della Lombardia. È stato incoronato (già campione Regionale Lombardia 2014) re della classe Cuccioli Categoria Arco Ricurvo nel campionate di Bevagna dello scorso agosto, con una competizione articolata su quattro gare (di cui 3 da 24 tappe e 1 da 28 tappe, ciascuna tappa prevede più di un bersaglio a cui tirare obbligatoriamente). Una fatica durata quasi cinque ore, con bersagli non solo fissi ma anche mobili, e la difficoltà di tirare da un segno prefissato posto a massimo 25 mt dal bersaglio, ma variabile e di distanza non dichiarata. Quando gli chiedi cosa ha provato quando ha capito di aver vinto, risponde con l’innocenza e la spontaneità del tredicenne: “Ero felice! È uno sport corretto e leale, non ci sono provocazioni mentre si aspetta il proprio turno. Però il gruppo dei migliori che ho dovuto affrontare a Bevagna era veramente forte”. E dire che non si allena tanto, segno di grandi doti naturali. Poi ci tiene a precisare: “Ma vicino ai Campionati Italiani mi alleno ogni giorno!”. Piccoli campioni crescono, insomma. E dal prossimo compleanno Davide cambierà anche categoria di gara, vista l’età... pronto a conquistare altri traguardi.

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