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giovedì 02 maggio 2024 | ore 22:21

Atto d'indirizzo per Accam

La questione di Accam. Gli 11 comuni soci presentano durante l'assemblea per l'elezione del nuovo CdA un documento per fornire agli amministratori le nuove linee guida.
Territorio - Accam

Vanzaghello, Castano, Buscate, Canegrate, Magnago, Cardano al Campo, Fagnano Olona, Pogliano Milanese, Rescaldina, San Giorgio su Legnano e San Vittore Olone... al centro dell’attenzione ancora una volta (e in fondo non poteva essere diversamente) la delicata questione dell’inceneritore Accam. Così, ecco che gli 11 Comuni soci durante l’assemblea che ha visto l’elezione del nuovo CdA hanno presentato un documento per fornire ai nuovi amministratori le linee guida sulle quali la maggioranza dei soci che ha votato per l’ipotesi del trattamento a freddo intende vengano prese le azioni più immediate. In breve, le principali indicazioni sono: innanzitutto l’immediata partenza di uno studio di fattibilità per la realizzazione dell’impianto di trattamento a freddo anche avvalendosi di tecnici esterni alla società. E che dovrà essere completato entro il 31 ottobre di quest’anno (lo stesso dovrà essere basato sull’ipotesi di realizzazione dell’impianto in un’area contraddistinta solo da caratteri generali geomorfologici, geometrici e di accessibilità viaria. Il tutto corredato di un piano economico-finanziario). Quindi, mettere in atto ogni forma di comunicazione, discussione e lavoro tra i membri del CdA e il coordinamento per il controllo analogo; ancora arrivare ad una soluzione condivisa con il Comune di Busto per quanto riguarda possibili forme di utilizzo di porzioni dell’attuale area anche posteriormente al 2025. Fino a procedere ad una rinegoziazione degli oneri previsti dal contratto di concessione del diritto di superficie, al rinnovo dei contratti in servizio (comunque denominati) e agli interventi per mantenere in efficienza l’attuale impianto mirando in via prioritaria alla tutela della salute della cittadinanza e dell’ambiente circostante nonché alla salvaguardia delle condizioni di lavoro delle maestranze. In ultimo, nell’eventualità che si debba ricorrere, in via transitoria o meno, ad impianti terzi per il trattamento della frazione indifferenziata sarà cura del CdA e del Coordinamento esercitare tutte le azioni per arrivare ad un costo omogeneo tra i soci conferitori.

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