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sabato 27 aprile 2024 | ore 03:43

Chiarimenti medici sul caso

Il dottor Minuto ci aiuta a chiarire alcuni termini usati in questi giorni
Logos - Medici

In questi ultimi giorni telegiornali e programmi d’opinione televisivi hanno discusso pubblicamente di tematiche sanitarie di grande rilievo. Con l’aiuto dell’Azienda Ospedaliera legnanese abbiamo voluto proporre una sintesi delle tematiche discusse. Perchè, come si è visto dalle contraddizioni di alcuni esperti, su queste tematiche una certezza definitiva non si è ancora raggiunta, nonostante i progressi medici e di ricerca degli ultimi anni. Ecco, quindi, alcune informazioni rilasciate dal rianimatore dott.Minuto:
MORTE CELEBRALE
Si parla di morte celebrale quando vi è una riduzione irreversibile delle funzioni celebrali. In tre/sei ore si verifica uno stato di incoscienza del paziente con assenza del respiro spontaneo e dei riflessi. In questi casi, in cui si può procedere alla donazione degli organi, si parla di ‘encefalogramma piatto’.
STATO VEGETATIVO
E’ una condizione di possibile evoluzione del coma. Il soggetto spesso ha occhi aperti, mobilità delle palpebre, deglutizione e alcuni riflessi, soprattutto quelli più arcaici. Non si può però assolutamente parlare di morte celebrale. Può essere causato da traumi, come nel caso più comune a seguito di incidenti stradali, ma anche per malattie o ictus.
CURA DEI PAZIENTI
Sono tantissime le famiglie che si fanno carico della cura di pazienti in stato vegetativo. Anche a livello medico è facilmente dimostrabile quanto siano importanti l’affetto della famiglia nell’aiutare a vivere una persona. E’ fondamentale non farlo sentire un peso, ma anzi un membro effettivo della famiglia. Sono certo che senza questo aiuto il paziente sia destinato a morire prima. La cosa che posso affermare è che tutto questo non dipende dal fatto di vivere in una famiglia ricca o in una povera, l’affetto si dimostra a prescindere dalle possibilità economiche.
DOLORE E GUARIGIONI
Nello stato vegetativo normalmente il dolore non è cosciente, anche se spesso si crea un riflesso. E’ doveroso dire che i riflessi possono capitare anche dopo la morte. Un giudizio definitivo non è totalmente possibile in quanto poi ogni caso è specifico.
POSSIBILITA’ DI RIPRESA
Purtroppo non sempre è possibile, sicuramente più probabile nei casi di coma che in quelli di stato vegetativo. Solitamente entro i 20 giorni le speranze sono sempre maggiori. Nella mia esperienza ho vissuto situazioni che fanno sicuramente riflettere: vi racconto l’esempio di un ragazzo che si è svegliato e ricordava, seppur nessuno potesse immaginarlo, che percepiva durante il coma quando andavo a visitarlo, facendogli un pizzicotto per testare i riflessi. Lui viveva con ‘preoccupazione’ questo fatto e quando me lo racconto mi fece effetto.
TESTAMENTO BIOLOGICO
E’ quella modalità in cui un paziente dà il proprio consenso perchè non vengano effettuati alcuni trattamenti. Serve una dichiarazione diretta dell’interessato. Ogni giorno, nell’esperienza quotidiana, avviene qualcosa di simile: di fronte a operazioni rischiose alcuni pazienti preferiscono non rischiare. Per tutti noi medici si tratta sicuramente di un grande aiuto, trovandoci spesso a decidere di fronte agli eventi. Ora seppur non ancora legale succede che alcuni individui scrivano le proprie volontà su fogli firmati che conservano nel portafoglio. Attenzione però, andare verso una legge sul testamento biologico, non deve però portare alla creazione di strutture per il ‘fine vita’.
CASO ELUANA ENGLARO
Personalmente non avrei fatto nulla, non tanto per le speranze di guarigione della ragazza, ma per questioni etico-culturali. Di fronte al dolore di una comunità credo che solo il singolo possa decidere sulla propria vita. Per alcuni la dignità vale di più di un prolungamento, ma è tutto soggettivo.

Il dott. Flavio Grolla è responsabile ASL del territorio e la sua opinione è particolarmente significativa in tema di assistenza ai malati. “Noi come ASL casi così gravi non ne seguiamo, ma sicuramente situazioni delicate non mancano - ci dice - Come medico sono sconcertato per quanto è accaduto. Era in cura in mano ad altri, cosa costava lasciarla così? Ci tengo a sottolineare che era in coma, ma non era un vegetale. In fondo non era viva per miracolo, se no perchè per farla morire occorreva togliere addirittura l’acqua? Sul tema del dolore ci sono tante domande, ma le risposte certe sono poche. In un certo senso c’è un accanimento verso la morte. Tante persone da noi assistite al momento fatidico cambiano parere”.

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