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La Lega Nord sulle elezioni

Il 'dopo elezioni': i commenti del candidato sindaco del Carroccio (con la civica 'Lavorare per Magenta'), Simone Gelli, e del segretario cittadino Mario Cavallin.
Magenta - La Lega dopo il voto

Il 'dopo elezioni': i commenti del candidato sindaco di Lega Nord e civica 'Lavorare per Magenta', Simone Gelli, e del segretario cittadino del Carroccio, Mario Cavallin.
SIMONE GELLI: “Il risultato di queste elezioni Amministrative è certamente per me motivo di orgoglio e soddisfazione. In un momento oggettivamente difficile per il mio Movimento Politico, dipendente non certo da vicende politiche locali ma nazionali, l’esser riusciti ad ottenere il miglior risultato a livello provinciale è un’iniezione di fiducia oltre che un attestato di stima per quanto fatto in questi dieci anni in Amministrazione”. Simone Gelli, candidato sindaco della Lega Nord e della Lista Civica ‘Lavorare per Magenta’ commenta così il suo 15,8% che lo fa diventare il vero ago della bilancia. “E’ un risultato soddisfacente – osserva Gelli – avremmo potuto fare ancora meglio se non ci fossero state le vicende di cui ho già detto. In ogni caso, va bene così. Il nostro Movimento è vivo così come la lista civica che ci ha appoggiato, un’intuizione che si è rivelata positiva”. Gelli rimarca anche la crescita in termini esponenziali del suo partito nei confronti delle precedenti consultazioni per le Amministrative: “A distanza di 5 anni siamo cresciuti di oltre 3 punti. Siamo al 12,14% ovvero la terza forza politica in città”. “Mi piace, inoltre, sottolineare il positivo impatto della lista civica ‘Lavorare per Magenta’ che ha dato prova di essere una realtà ben inserita all’interno del tessuto cittadino. Infine, un ringraziamento in generale lo voglio inviare a tutti i candidati in lista che hanno fatto fino in fondo il loro dovere”. Nella prospettiva del ballottaggio del prossimo 20 e 21 maggio Gelli dichiara: “Abbiamo lavorato bene insieme per questi 10 anni e personalmente reputo possibili delle convergenze. Detto questo c’è anche un livello provinciale da considerare sia per quanto riguarda il nostro partito, sia per quanto attiene a PdL e Udc. Certamente in un’ottica di ballottaggio il nostro appoggio diventa strategico per loro, i nostri numeri sono decisivi per vincere”.
MARIO CAVALLIN: "Voglio ringraziare i 1.874 cittadini di Magenta che hanno voluto esprimere fiducia al candidato sindaco Simone Gelli, ai candidati della Lega Nord e della lista civica 'Lavorare per Magenta'. Un risultato quello di Magenta che si è dimostrato inferiore alle nostre aspettative, viziato a nostro avviso, da fatti di cronaca nazionale che hanno visto alcune persone poste ai vertici del nostro movimento operare con disprezzo rispetto il denaro pubblico contravvenendo alle regole morali ed etiche dell’operare in politica". E’ quanto afferma il Segretario cittadino della Lega Nord Mario Cavallin dopo l’esito delle Amministrative del 6 e 7 maggio 2012. Cavallin rimarca la sua delusione alla luce della validità del programma elettorale di Lega Nord e Lista Civica ‘Lavorare per Magenta’ guarda avanti: “Il mio disappunto – spiega – è dettato dal fatto che le nostre proposte erano e sono realmente valide per il buon governo della città. Senza dimenticare – continua – che abbiamo dalla nostra l’esperienza di un amministratore, qual è Simone Gelli, che si è ben distinto in questi dieci anni all’interno della Giunta Comunale”. “Detto questo – prosegue il Segretario cittadino del Carroccio – resta il fatto che quello di Magenta è il miglior risultato conseguito a livello provinciale dal nostro Movimento e ciò non è non poco”.
In relazione al ballottaggio, al momento, ancora nessuna dichiarazione ufficiale: “Rimane tuttavia – dichiara Cavallin – la convinzione di aver operato la scelta giusta, quella di andare da soli al primo turno se può apparire come la decisione, magari più scomoda, è certamente quella più coerente, con i nostri ideali e i nostri principi”. “La nostra battaglia politica comunque continua perché siamo convinti che la riforma federale dello Stato sia la miglior soluzione alla crisi economica e identitaria dello Stato Italiano. Continua altresì l’impegno su Magenta, forte dell’esperienza maturata in tanti anni di buona amministrazione e dell’entusiasmo di tanti giovani che credono in quei valori che ci hanno sempre contraddistinto” conclude il Segretario cittadino.

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Ora la Lega che fà ? Appoggia Viglio, si astiene dal Voto ?

Dopo tanto aspettare ora La Lega manda il suo elettorato fedele al Mare ? A Magenta Invernizzi ora è il grande Favorito, La Lega è Bossi e non Maroni, Maroni ha già tradito Bossi nel 1995 ora vuole prendere il Komando ma in Veneto i subbugli sono all'ordine del giorno, l'elettorato moderato della Lega ha abbandonato la Lega e non ritornerà più indietro.

La Vera Lega era con i Serenissimi, La lega di oggi è italiana.

“Serenissimi” è il nome dato dai mass media a un gruppo di persone (autodefinitesi “Veneta Serenissima Armata”, braccio operativo del “Veneto Serenissimo Governo”) che nel nome della Repubblica di Venezia, la notte fra l’8 ed il 9 maggio 1997, a pochi giorni dalla ricorrenza del bi-centenario della caduta della Serenissima sotto l’invasione napoleonica (12 maggio 1797), occuparono con le armi in pugno Piazza San Marco e il Campanile di San Marco a Venezia, issando sulla cella campanaria la bandiera del Leone.

Con questo gesto intendevano simbolicamente ripristinare la sovranità della Serenissima rivendicando il diritto del popolo veneto alla sua indipendenza e affermando l’illegittimità sia dello scioglimento della Repubblica di Venezia nel 1797, sia del referendum del 1866 con il quale i Savoia fecero ratificare l’annessione del Veneto al Regno d’Italia.

Il loro gesto, che voleva anche contestare l’appartenenza del Veneto alla cosiddetta Padania, lo “stato” di cui Umberto Bossi, il leader del movimento autonomista Lega Nord, aveva annunciato di voler proclamare l’indipendenza nel settembre successivo, suscitò in tutto il mondo un vasto clamore ed ebbe rilievo sia nella stampa italiana che in quella internazionale.

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