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sabato 18 maggio 2024 | ore 20:16

Non tutti sanno: "C'è poca informazione"

Un'inchiesta nel territorio tra la popolazione sul referendum del 12 e 13 giugno prossimo. L'opinione anche di Claudio Spreafico, di Legambiente.
Cronaca attualità - Referendum, la gente: "C'è poca informazione" (Foto internet)

Cosa ne sa davvero la gente sul referendum? Le opinioni sono differenti (c’è chi conosce l’argomento, chi, invece, ne sa poco e chi, ancora, praticamente nulla), ma quasi tutti sono concordi nel ribadire come l’informazione a tal proposito è stata ed è davvero molto scarsa. “Si vota per l’acqua, il nucleare ed il legittimo impedimento – dicono Fernando, Antonia, Anna, Angela e Lucia – Sono tematiche importanti e di interesse, ma l’informazione, purtroppo, è poca. Noi andremo sicuramente a votare: staremo attenti ai tg e ai giornali nei prossimi giorni”. E poi c’è Stefano, 47 anni, che si dimostra molto più al corrente sulla questione, uno dei pochi: “Sono stato attento ai canali di informazione e, quando quest’ultima non la trovavo, me la sono cercata da solo. È vero che se n’è parlato molto di più in seguito alla tragedia in Giappone… ma penso che le cose non è detto che bisogna ripeterle tutti i giorni, se interessa l’argomento le informazioni si reperiscono!” Pierangelo, 40 anni, sta leggendo un quotidiano: “Non mi sento informato, sfogliando i giornali qualcosa trovo, spero che l’informazione aumenti”. Katiuscia, 39 anni, e Valerio, 62, dicono che “Pensavamo non li facessero più, parlavano di annullarli… e quindi non ne sappiamo davvero niente”. Anche tra i giovani la conoscenza è scarsa: “So che dovremo andare a votare, ma per ora non ho avuto informazioni precise. O forse sono io che queste informazioni non le ho cercate” spiega Silvia, 22 anni. “Quelli a cui interessano le tematiche sono informati – ribadisce Piera, 60 anni – Qualche volta, in televisione, passano degli spot informativi, ma molto di rado. Penso che non si voglia far sapere esattamente che cosa implicano i referendum… Comunque mi esprimerò e voterò sulle questioni su cui mi sentirò informata”.

LEGAMBIENTE: "DIFESA DELL'ACQUA E OPPOSIZIONE ALL'ENERGIA NUCLEARE"
(DI VITTORIO GUALDONI) Il recente decreto del Governo che potrebbe ‘invalidare’ il responso referendario sul nucleare, non appare ora il primo problema per gli attivisti di ‘Legambiente’, operativi già da mesi per presentare le proprie opinioni e stimolare dibattiti nella società civile. Uno dei primi aspetti fondamentali, per la buona riuscita di un referendum, è proprio questo: portare la gente a votare per raggiungere il quorum dei votanti (anche se l’astensione è essa stessa una scelta lecita, ndr). “Innanzitutto confidiamo che tutti i cittadini esprimano i loro due ‘sì’ per mantenere pubblico il servizio dell’acqua - ci spiega Claudio Spreafico responsabile ‘Legambiente’ di Turbigo - L’acqua è di tutti e non si capisce perchè debba essere privatizzata, tanto più che non è vero che esistono istanze comunitarie in proposito. A Parigi si era privatizzato il servizio, ma ora si sta tornando indietro perchè i costi ai cittadini sono aumentati e la qualità è diminuita. Già lo scorso anno avevamo proposto alcune raccolte firme”. Il 7 giugno probabilmente verrà organizzato un incontro pubblico per creare dibattito tra i cittadini, intanto se ne discuterà durante la ‘Bicipace’ di domenica 29 maggio. Ma, nel frattempo, il gruppo di ‘Legambiente’ è mobilitato per un altro ‘sì’, quello alla rinuncia al nucleare: “I pericoli, come si è ben visto in Giappone, sono troppo alti - continua Claudio Spreafico - senza contare gli anni di lavoro ed i costi per strutturare il paese di centrali operative. Negli ultimi anni si è dimostrato che con le energie rinnovabili (solare, termico, idrico ed eolico) si possono ottenere importanti risultati. Se a questo si coniuga l’attenzione all’efficenza, credo proprio che sia questa la strada da seguire”.

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