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venerdì 19 aprile 2024 | ore 04:06

"BPM batti un colpo"

Sei Comuni, una stessa preoccupazione: tutelare i rispettivi cittadini che sono clienti della Banca Popolare di Milano. Ecco, allora, una lettera proprio all'istituto di credito.
Creditizio - Sportello bancario (Foto internet)

Sei Comuni, una stessa preoccupazione: tutelare i rispettivi cittadini che sono clienti della Banca Popolare di Milano. Persone alle quali, recita il comunicato congiunto diffuso da Arconate, Buscate, Vanzaghello, Robecchetto con Induno, San Giorgio su Legnano e Rescaldina, "Non viene più erogato alcun servizio lasciando ogni informazione a un semplice cartello che avvisa la ripresa del servizio previa comunicazione". E dal momento che, puntualizzano, la situazione va avanti da "quasi tre mesi", vogliono vederci chiaro e scrivono all'istituto di credito per avere lumi in merito: "Siamo veramente spiaciuti e rammaricati - spiegano con riferimento alla chiusura delle filiali nei comuni coinvolti nella missiva - per come sono stati poco considerati i nostri cittadini e i vostri fedeli clienti nel momento del bisogno; quando una banca dovrebbe aiutare a essere vicina, la filiale chiude e dispone ai cittadini di spostarsi in altra sede per qualsiasi operazione". I toni sono fortemente improntati alla critica ma anche alla voglia di avere risposte precise. "Questa scelta - prosegue la nota - durante un momento in cui non si poteva quasi uscire di casa a causa del lockdown, ha messo in difficoltà tutti i vostri clienti, ma soprattutto quelli più anziani e meno avvezzi all'uso della banca online". Ricordando come "la banca, nelle nostre piccole comunità, rappresenti un servizio essenziale" e come altre realtà bancarie si siano mosse in modo differente, i comuni avanzano riserve non solo nel merito ma anche nel metodo adottato: "Bpm ha scelto la strada della chiusura senza nessuna interlocuzione o confronto - dicono - senza alcuna lettera di spiegazione ai proprii clienti o all'amministrazione comunale al fine di giustificare questa scelta". L'ipotesi avanzata di una riapertura degli sportelli dell'ente bancario per il mese di luglio non soddisfa i firmatari della lettera che rilanciano: "Non è concepibile che i sindaci in prima linea si prendano l'onere e la responsabilità di fare ripartire un territorio e una banca prestigiosa come la vostra, a oggi, non ha ancora stabilito una data di riapertura del servizio in questi comuni; non possiamo accettare che si parli forse degli inizi di luglio". I comuni auspicano che Bpm dia quanto prima un riscontro chiarificatore rispetto alle considerazioni da loro avanzate.

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