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venerdì 29 marzo 2024 | ore 07:27

Donne in piazza in tutta Italia

E' la giornata delle donne italiane. Le manifestazioni, previste in oltre 230 città, ha assunto numeri davvero importanti. La parola d'ordine è "se non ora, quando?".
Attualità - Se non ora, quando?

E' la giornata delle donne italiane. Le manifestazioni, previste in oltre 230 città, ha assunto numeri davvero importanti. La parola d'ordine è "se non ora, quando?". Obiettivo è «chiedere più rispetto per libertà e i diritti delle donne», senza bandiere di partiti e sindacati, ma con la precisa richiesta di dimissioni del premier Berlusconi.
ROMA - In piazza del Popolo a Roma decine di migliaia di persone si sono radunate sotto un palco rosa con lo slogan "tempo di esserci tutte e tutti, vogliamo un Paese che rispetti le donne". Ripetuto un grido rivolto al presidente del Consiglio: «Dimettiti». L'attrice Isabella Ragonese ha dato il via alla manifestazione: «Sono una bambina, non ho fatto il femminismo, sono una precaria, sono una madre, sono una commessa, un'impiegata e oggi mi dimetto da tutto. Oggi 13 febbraio scendo in piazza» ha detto tra gli applausi. Quindi è partito dal palco l'"urlo delle donne indignate", dopo un minuto e mezzo di silenzio: «Se non ora quando?», e la piazza ha risposto «Adesso!». Presenti a Roma lo stato maggiore del Pd, ma segretario e parlamentari restano lontani dal palco, mischiati tra la folla.
MILANO - l'appuntamento era in piazza Castello, dove si sono radunate 60mila manifestanti (secondo gli organizzatori), ma sembra che siano già più di 100.000, accomunati dalla sciarpa bianca, sotto una selva di ombrelli per la pioggia. «Questo è un prologo» ha detto Antonio Di Pietro, che ha partecipato al raduno milanese, del referendum sul legittimo impedimento che lui chiede sia fissato il 19 maggio, cioè con il secondo turno delle amministrative. Presenti anche Nichi Vendola, il candidato sindaco Giuliano Pisapia e la consigliera di zona del Pdl Sara Giudice, che ha raccolto le firme per chiedere le dimissioni di Nicole Minetti. «Quello di oggi credo sia un colpo mortale per il berlusconismo - ha detto Vendola - Il premier ha portato l'attacco al cuore dello Stato».

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