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'Il mondo in trasformazione – da Previati a Sironi'

Aprirà al pubblico sabato 4 dicembre, nelle sale di Palazzo Leone da Perego, 'Il mondo in trasformazione – da Previati a Sironi', la mostra promossa dal Comune di Legnano, dalla Fondazione Comunitaria del Ticino Olona, con i patrocini di Fondazione Cariplo e di Regione Lombardia e che si avvale della collaborazione di importanti istituzioni.
Legnano / Eventi - 'Il mondo in trasformazione'

Aprirà al pubblico sabato 4 dicembre, nelle sale di Palazzo Leone da Perego, 'Il mondo in trasformazione – da Previati a Sironi', la mostra promossa dal Comune di Legnano, dalla Fondazione Comunitaria del Ticino Olona, con i patrocini di Fondazione Cariplo
e di Regione Lombardia e che si avvale della collaborazione di importanti istituzioni
del territorio. La mostra esplora il tema dei cambiamenti sociali e culturali in atto nel periodo di passaggio tra la fine dell’Ottocento e il secolo successivo, in un momento cruciale per la trasformazione della società e, insieme, per la sua rappresentazione
in pittura. Questi decenni chiave dell’età moderna sono restituiti attraverso una sessantina di opere che illustrano il tema da diverse prospettive, toccando molteplici aspetti, dalla realtà rurale all’urbanizzazione, fino all’avvento di nuove forme di industrializzazione e di comunicazione. Trasformazioni, queste, mai neutre per gli effetti che hanno determinato sulla vita quotidiana degli uomini, specie delle fasce sociali più deboli. Trasformazioni che investono tutti gli ambiti del quotidiano, dal lavoro alla famiglia, e si riflettono anche nelle dimensioni del tempo libero e dello svago. La rassegna 'Il mondo in trasformazione – da Previati a Sironi' fa dialogare la ricchezza e il valore delle raccolte di collezioni pubbliche e private, intrecciando
un dialogo intessuto di rimandi tematici e stilistici, di assonanze iconografiche e compositive. Un risultato reso possibile dalla collaborazione con molte importanti istituzioni del territorio, fra cui Fondazione Cariplo, Intesa Sanpaolo, Gruppo Banco BPM, Museo MA*GA di Gallarate, Fondazione Famiglia Legnanese, Fondazione Corrente, Comune di Milano (Palazzo Morando | Costume Moda Immagine), Comune di Saronno (Villa Gianetti, Collezione De Rocchi), Accademia Tadini di Lovere, Quadreria dell’800 di Milano e il contributo dei collezionisti privati, depositari di un patrimonio in parte ancora da scoprire, viva testimonianza di sensibilità e passione per l’arte. La Filanda nel bergamasco di Pietro Ronzoni, eccezionale prestito dalla Collezione di Fondazione Cariplo, in esposizione permanente alle Gallerie d’Italia a Milano, apre il percorso espositivo, introducendo alla visione di un mondo rurale in cambiamento, che Mosè Bianchi cattura nella sua vivace quotidianità, mentre Giulio Aristide Sartorio ci restituisce nella sua dimensione antica e immutabile, quasi sacrale. Termometri sensibilissimi ai cambiamenti, gli artisti registrano le trasformazioni in atto in Lombardia, soprattutto nel periodo postunitario, dando vita a una pittura urbana che coglie il processo di modernizzazione delle città, ma anche il diffondersi di profonde contraddizioni sociali, come nell’opera Una via di Milano di Luigi Rossi, immagine simbolo della mostra (anch’essa opera della Collezione di Fondazione Cariplo, proveniente dalle Gallerie d’Italia). Per un mondo che cambia non può che mutare anche la rappresentazione dello stesso: così accade che, nell’ultimo scorcio del secolo, la lettura positivista della società ceda il passo a una pittura che, come quella di Lorenzo Viani, si fa partecipe della fatica e della miseria degli ultimi, o ne coglie la solitudine esistenziale, come nel Refettorio dei Vecchioni di Angelo Morbelli. Si affaccia, nel frattempo, una rappresentazione del mondo borghese colto nella dimensione familiare degli affetti, gioioso nella sua spensierata quotidianità nelle opere di Vespasiano Bignami o carico di accenti simbolisti come nella Primavera di Gaetano Previati. Nel mondo nuovo degli anni che seguono la prima guerra mondiale, una nuova interpretazione del paesaggio e del mondo rurale spetta ad Arturo Tosi e Ardengo Soffici, mentre Mario Sironi indaga il paesaggio urbano nelle sue periferie dalla bellezza tragica e insieme grandiosa, fino alle immagini delle fabbriche e dei cantieri che si elevano verso il cielo nelle opere di Piero Marussig ed Ernesto Treccani. Ai cambiamenti non resta estraneo il territorio legnanese, che conosce il rapido sviluppo delle industrie, tessili prima e meccaniche in seguito, diventando un punto di vista privilegiato del processo di modernizzazione in atto. Processo di cui sono testimoni gli artisti del gruppo dei Candidi, rappresentato in mostra da Ernesto Crespi, Maurizio Simonetta, Pino Furrer, Riccardo Gironi e Livia Maino Crespi, e posto a confronto con gli esponenti del Chiarismo milanese, come Francesco De Rocchi e Angelo Del Bon. “Studiare il passato per capire il presente e progettare il futuro: un adagio che mi ha sempre accompagnato nei lunghi anni di presidenza e che si rivela prezioso ancora oggi nell’attività diversificata di un ente filantropico”. È così che il presidente della Fondazione Comunitaria del Ticino Olona, Salvatore Forte, introduce le ragioni della partnership nella mostra che si inaugurerà il 3 dicembre. “‘Il mondo in trasformazione – da Previati a Sironi’ è una mostra che racconta i cambiamenti che dalla fine dell’Ottocento hanno accompagnato la nostra storia: il lavoro, la vita rurale, la vita borghese, la povertà di chi non riesce a stare al passo con la modernità o con il cosiddetto progresso. Insomma una mostra molto sociale con opere che emozionano e fanno riflettere: una mostra che non si può perdere, che siamo orgogliosi di presentare alla nostra Comunità e felici che il Comune di Legnano sia nostro partner e tanti amici abbiano deciso di sostenerci anche in questa nuova avventura”. “È dalla collaborazione che nascono i progetti più validi – dichiara il sindaco di Legnano Lorenzo Radice. In questa mostra i numerosi contributi di enti e privati si sono raccolti attorno a un’idea forte: raccontare attraverso l’arte visiva uno spaccato di storia che da noi dista ormai diversi decenni, ma le cui propaggini sono ancora visibili oggi, pure in un paesaggio quasi radicalmente mutato. Un’epoca, quella, di grandi cambiamenti che non può che stimolare una riflessione sulla transizione rapidissima che oggi stiamo vivendo. Palazzo Leone da Perego, con questa mostra, si conferma uno dei luoghi di riferimento per l’arte e la cultura nel territorio. Da parte mia un grazie particolare alla collaborazione di Fondazione Cariplo e Fondazione Ticino Olona per un evento che – ne sono certo – arricchirà la sensibilità di tutti i visitatori”. L’esposizione si ricollega alla mostra “Il dialogo infinito con la natura”, tenutasi sempre a Palazzo Leone da Perego fra il 2017 e il 2018 nell’ambito del progetto Artgate di Fondazione Cariplo, che ha richiamato oltre 6mila visitatori e coinvolto quasi 100 studenti delle scuole secondarie di secondo grado impegnati nel progetto di alternanza scuola-lavoro.

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