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giovedì 19 settembre 2024 | ore 05:11

"No green pass": fuori a lavorare

Marcello Manno, segretario del sindacato 'A.P.L.I.': "Contro l'obbligatorierà del 'green pass' sui posti di lavoro, continuo a svolgere la mia professione all'esterno".
Busto Garolfo - Marcello Manno al lavoro fuori

La serranda alzata e l'attività regolarmente aperta, ma lui dentro non c'è. No, perché, ormai da giorni e giorni, il suo ufficio è diventato la piazzetta di fronte (ad Olcella, frazione di Busto Garolfo). Un gazebo, due sedie e un tavolo, insomma, per portare avanti la professione e, soprattutto, per dire "no al green pass" sui posti di lavoro. "L'obbligatorietà della certificazione verde in tale senso, infatti, è stata ed è una scelta che, a differenza di quanto ci hanno detto e continuano a dirci, non è vero che è a favore, vicinanza e sostegno del lavoratore, anzi - afferma Marcello Manno, segretario del sindacato 'A.P.L.I.' (Associazione Popolare Lavoratori Italiani) - Non è giusto che per andare a fare ciò che Busto Garolfo - Un gazebo come ufficio è un nostro diritto, chi non è vaccinato sia costretto a pagarsi di tasca propria i tamponi, perdendo all'incirca tra i 150 e 180 euro di salario al mese". Da qui, appunto, la sua decisione di trasferirsi, appunto, all'esterno, da una parte per poter andare avanti a svolgere il proprio mestiere, dall'altra anche e, in modo particolare, in segno di protesta. "Certo avrei potuto sottopormi ai test e addebitarli al sindacato, però non lo ritengo un gesto corretto; senza dimenticare che per una serie di patologie che ho, sinceramente la paura a vaccinarmi c'è, eccome - spiega - E, così, eccomi qui, fuori, nonostante il freddo, perché sono convinto (ed è questo il messaggio che vorrei passasse) che ognuno di noi abbia il diritto di libertà di espressione, pensiero e parola. Sia chiaro, non sono e non siamo 'no green pass' a priori, Busto Garolfo - Lo striscione davanti all'ufficio oltre al fatto che credo e crediamo nei vaccini per chi li può e li vuole fare, però, allo stesso tempo, chiediamo che le persone che non hanno intenzione, per motivi diversi, di sottoporsi alla vaccinazione possano esercitare senza limitazioni la propria funzione". Lavoro e certificazione verde, come detto, al centro dell'attenzione. E assieme, appunto, quel dissenso partito nelle scorse settimane e che "Porterò avanti ad oltranza, nel pieno rispetto delle leggi e senza dare alcun fastidio a chi amministra il paese o alle forze dell'ordine - conclude - Non è mai stata, insomma, è ci tengo a sottolinearlo più e più volte, mia intenzione mettere in campo cose eclatanti come quelle viste in varie città d'Italia, bensì ho deciso di organizzarmi in questo modo, nel mio piccolo, per provare a dare ugualmente un segnale. Una protesta che si fermerà solamente quando il governo toglierà l'obbligatorierà del 'green pass' sui posti di lavori oppure si accollerà lui stesso i costi dei tamponi o li farà pagare alle aziende. Da qui, alla fine, non mi muovo, continuando a lavorare dall'esterno per la popolazione".

UN GAZEBO IN PIAZZETTA: IL SUO UFFICIO

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