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venerdì 17 maggio 2024 | ore 02:51

Calendario VIP... con le smorfie

Tra i personaggi già fotografati Mara Maionchi, DJ Ringo, Nino Frassica, Emanuela Folliero, Ricky Tognazzi, Simona Izzo, Cristiano Militello, Enzo Iacchetti, Anita Fissore, Edoardo Raspelli.
Sociale - I VIP fanno le smorfie

Smorfie: di scherno, di paura, di presa in giro, di tristezza, di...terrore. Questo era "l'ordine" ed i VIP ce l'hanno messa tutta, anche perché sorrisi, pianti ,finte lacrime ,sbadigli... avevano uno scopo nobile e ,quindi, nessuno di loro si è tirato indietro: tra i primi Mara Maionchi, DJ Ringo, Nino Frassica, Emanuela Folliero, Ricky Tognazzi, Simona Izzo, Cristiano Militello, Enzo Iacchetti, Anita Fissore, Edoardo Raspelli ( a cui se ne aggiungeranno altri entro le prossime settimane).

La Fondazione Sospiro Onlus
Fondazione Sospiro Onlus è una grande azienda multiservizi con sede a Sospiro (Cremona) che gestisce residenze, ambulatori, laboratori per persone con disabilità, minori con autismo e anziani. La struttura residenziale accoglie più di 700 ospiti nei due dipartimenti, quello geriatrico e quello dedicato alle disabilità. Quest'ultimo conta oltre 400 residenti con disabilità anche profonda. Ha sedi anche a Brescia, Bedizzole, Milano e Spinadesco (con un ambulatorio dedicato ad oltre 150 minori con autismo) ed eroga consulenze e formazione scientifica in molte realtà su tutto il territorio nazionale. E' riferimento sul territorio nazionale ed internazionale per la presa in carico di persone con disabilità intellettiva ed autismo associati a severi disturbi della condotta. Attraverso la presenza di alcuni suoi dirigenti, Fondazione Sospiro partecipa alla stesura delle linee guida sull'autismo dell'Istituto Superiore di Sanità. Nel 2016 il direttore del Dipartimento delle Disabilità ,il dottor Serafino Corti, presentò al consiglio di amministrazione di Fondazione Sospiro un progetto rivolto ai residenti con disabilità . L'idea era quella di offrire alle persone con disabilità intellettiva ed autismo un'opportunità di inclusione sociale attraverso esperienze lavorative in campo agricolo, nella fattispecie nella coltivazione dei piccoli frutti (lamponi, more, ribes, mirtilli). La coltivazione di piccoli frutti è stata scelta in quanto offre la possibilità di evitare l'utilizzo di macchine, servendosi di azioni semplici e ripetitive, adatte alle attitudini/capacità dei ragazzi con disabilità intellettiva ed autismo, che trovano in esse grande soddisfazione.
La coltivazione dei piccoli frutti come terapia
Nel 2016, il consiglio di amministrazione di Fondazione Sospiro Onlus (all'epoca presieduto dal Maestro Francesco Boccali) dopo aver preso in esame il progetto presentato dalla direzione del Dipartimento delle Disabilità decise di approvarlo trasformando questo "sogno" in realtà. Cascina San Marco era una cascina abbandonata come ve ne sono tante nelle campagne attorno a Cremona, posizionata nell'area adiacente la chiesa di Tidolo, frazione di Sospiro. La realizzazione del progetto partì con l'acquisto del cascinale rustico da parte di Fondazione Sospiro, oggi Socio Unico dell'impresa sociale, ed il suo recupero attraverso una completa ristrutturazione. Poiché il progetto proponeva come attività agricola la coltivazione di piccoli frutti, furono presi in gestione i terreni limitrofi alla cascina (circa 3500 mq) su cui far sorgere il frutteto, oggi composto da filari di lamponi, more, mirtilli e ribes, in cui i ragazzi e lo staff, coordinati da un agronomo, il dottor Amedeo Materossi, lavorano quotidianamente con l'obiettivo di ottenere la certificazione biologica. Altri investimenti furono poi destinati alla realizzazione del laboratorio all'interno della cascina, dove poter trasformare la materia prima coltivata in confetture di alta qualità ed uniche nel loro genere. Questa importante fase di ristrutturazione e creazione degli ambienti di lavoro terminò nella prima metà del 2017, grazie agli ingenti investimenti supportati da Fondazione Sospiro Onlus. Altri finanziamenti arrivano annualmente da un gruppo di aziende del territorio che fanno capo al progetto "0-30 Passi da Gigante" promosso dall'Impresa Sociale "I Bambini delle Fate". Grazie all'impegno di questi imprenditori (sono ad oggi 25 le aziende coinvolte) il progetto è divenuto sempre più solido, sino al 2018, con un altro importante traguardo raggiunto: la nascita dell'impresa sociale agricola Cascina San Marco di Tidolo Srl, di cui Fondazione Sospiro è Socio Unico.
La Mission di Cascina San Marco:
Sostenere e migliorare il progetto di vita di persone adulte con disabilità intellettiva e autismo
Garantire attività inclusive per le persone con disabilità intellettiva e autismo rendendole protagoniste della loro vita, oltre che soddisfatte della loro esistenza
Sperimentare un'attività imprenditoriale agricola in cui gli attori principali sono ragazzi con disabilità e autismo
Sono coinvolti nelle attività, che si svolgono dal lunedì al sabato in periodo di raccolta, una trentina di ragazzi con diverse disabilità provenienti dalle RSD (Residenze Sanitarie Disabili) di Fondazione Sospiro che partecipano a tutte le fasi di lavorazione, dalla gestione del frutteto all'etichettatura delle confetture.
Attualmente il frutteto occupa una superficie di circa 3.000 mq coltivati con la potenzialità di arrivare fino a 3.500 mq circa. Il sistema di coltivazione utilizzato è la spalliera dove le piante sono posizionate a distanza variabile in base alla coltura lungo il filare.
Il mirtillo gigante americano viene coltivato in vaso per poter controllare il substrato di coltivazione che deve essere mantenuto acido e per prevenire rischiose possibilità di ristagno.
Coltivazioni di piccoli frutti in pianura padana sono rare appunto perchè non ci sono le condizioni pedoclimatiche ideali per il loro sviluppo: per questo motivo è necessario mettere in atto strategie agronomiche per creare condizioni di crescita più idonee.
Il frutteto richiede una cura costante durante tutto l'anno, le operazioni colturali principali partendo dall'autunno sono: potatura, legature, concimazioni, trattamenti fitosanitari e raccolta.
Il frutteto applica i principi della produzione integrata. Questo significa che i trattamenti volti a salvaguardare le piante da attacchi parassitari e fungini vengono fatti in maniera mirata ,solamente all'insorgere del problema e non a calendario. Le molecole utilizzate sono a basso impatto ambientale e non arrecano danno alla popolazione di insetti utili/benefici che aiutano nel controllo di altri insetti dannosi.
La raccolta ,fatta a mano, inizia a fine maggio con i ribes rosso, nero e bianco. Prosegue con i mirtilli ,i lamponi e infine le more. E' un lavoro molto laborioso e richiede la presenza di molti ragazzi in campo. Una volta raccolti, i frutti pienamente maturi vengono immediatamente posti in cella per poter conservare al meglio le loro caratteristiche organolettiche.
Le maggiori problematiche sono legate al ristagno idrico, infatti il frutteto è posizionato in un'area abbastanza sfavorevole per la coltivazione dei piccoli frutti in terra. Inoltre le temperature, a volte abbondantemente superiori ai 30°C sono un fattore limitante per i piccoli frutti che spesso vengono coltivati in zone pedemontane più fresche.
"Il tutto si traduce, poi, in confetture di sola frutta e zucchero che sono un'assoluta bontà"- dice Edoardo Raspelli.

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