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sabato 14 giugno 2025 | ore 19:26

Articoli di Studio Legale Guffanti

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Quando una coppia in crisi non riesce a superare la conflittualità i primi a risentirne sono proprio i figli: accade non di rado che i conflitti divengano cronici ed il distacco incolmabile.  continua... »

Fare la spesa, portare i vestiti da lavare non sono doveri che spettano unicamente alla moglie.
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In una recente causa davanti al Tribunale di Foggia, il Giudice, chiamato ad esprimersi riguardo l’addebito della separazione personale di una coppia sposata e con un figlio, si trova a dover sottolineare un concetto che, nonostante l’ovvietà, non è ancora sufficientemente radicato in molte famiglie.  continua... »

L’appropriazione indebita implica che l’agente abbia già un possesso legittimo del bene o del denaro altrui.
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La Corte di Cassazione con sentenza del 03/06/2021 ha annullato un arresto disposto in flagranza di reato nei confronti di una cassiera del supermercato colta sul fatto e che aveva subito confessato. L’arresto era stato disposto per il reato contestato di furto aggravato.
Tuttavia la Suprema Corte ripercorrendo un indirizzo giurisprudenziale costante, ha ritenuto che non potesse ravvisarsi il reato di furto aggravato, bensì il meno grave reato di appropriazione indebita che non consente l’arresto obbligatorio in flagranza.  continua... »

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Con l’Ordinanza n. 12576/21, la Corte di Cassazione si è, nuovamente, occupata dell’assegno divorzile e dei requisiti per la concessione del medesimo. Nel caso di specie, una coppia, in sede di separazione consensuale, non ha previsto alcun contributo al mantenimento, ad eccezione di quello paterno in favore della figlia. In sede di divorzio, la moglie ha chiesto che il marito le versasse un assegno di mantenimento, dal momento che le condizioni economiche del medesimo erano nettamente migliorate e che, quindi, le loro situazioni reddituali erano divenute squilibrate.  continua... »

Niente fede privilegiata per l’avviso di ricevimento dell’agente postale rispetto alle dichiarazioni di chi riceve l’atto
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La Suprema Corte di Cassazione con il recente pronunciamento del 14.05.2021 n. 13086, accogliendo uno dei motivi presentati dal contribuente, ha affermato che l’avviso di ricevimento non gode di fede privilegiata rispetto alle dichiarazioni di chi riceve l’atto essendo rilevanti le sole circostanze che l’ufficiale afferma essere avvenute in sua presenza e gli adempimenti che dichiara di aver compiuto.  continua... »