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giovedì 18 aprile 2024 | ore 08:27

La 'Scala' del futuro

Posa della prima pietra per il nuovo edificio che amplia la sede storica del Teatro alla Scala di Milano. Il progetto è affidato a Mario Botta, con lo studio dell'architetto Emilio Pizzi.
Milano - Il Teatro alla Scala si amplia (Foto internet)

Il momento è stato certamente di quelli che rimarranno per sempre nella memoria. Una data che, alla fine, sarà destinata ad entrare nella storia, perché proprio nelle scorse ore si è posata la prima pietra del nuovo edificio che amplia la sede storica del Teatro alla Scala di Milano. Un progetto che, affidato a Mario Botta, insieme allo studio dell'architetto Emilio Pizzi, parte dal presente, per guardare con particolare attenzione al futuro di una realtà simbolo del capoluogo lombardo. Più nello specifico, quindi, la struttura (del costo complessivo di 17 milioni di euro) segue geometrie precise, alternanza di pieni e vuoti e cura nel rivestimento. Complessivamente, poi, sono sei piani sotterranei ( in gran parte occupati da un unico spazio, l'area prove per l'orchestra, con una superficie di circa 310 metri quadri e alta 14 metri) e undici fuori terra, mentre le dimensioni e l'altezza della sala, appositamente concepite dal punto di vista acustico con la consulenza del noto progettista acustico Yasuhisa Toyota, consentiranno di avere il miglior risultato musicale per le prove e di poter utilizzare tale ambiente anche come sala d’incisione. Ancora, il palcoscenico diventerà più profondo, con la creazione di un spazio in cui sarà possibile eseguire il montaggio/smontaggio delle scene senza disturbare le attività di prova o spettacolo in corso. Verranno, inoltre, realizzati una nuova sala prove ballo e nuove zone per l’archivio storico documentale. "A nome di Regione Lombardia - ha detto l'assessore Stefano Bruno Galli - esprimo soddisfazione per questa importante opera di ampliamento. E' la dimostrazione di come nemmno la drammatica stagione pandemica abbia impedito alla direzione del teatro lirico più celebre al mondo di continuare a pensare il proprio domani. E di organizzarsi nel modo più efficace, quando l'opera giungerà alla sua conclusione".

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