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mercoledì 15 maggio 2024 | ore 16:36

San Giorgio scomette su Accam

Walter Cecchin, sindaco di San Giorgio su Legnano e presidente della Conferenza dei sindaci dell'Altomilanese, scommette sul domani di Accam.
Territorio - Accam

Nel suo futuro e nella sua capacità di continuare a essere un'eccellenza per il territorio nonostante le mille difficoltà che sta attraversando ci crede e non ne fa mistero. Walter Cecchin, sindaco di San Giorgio su Legnano e presidente della Conferenza dei sindaci dell'Altomilanese, scommette sul domani di Accam. E la sua disamina è volta a spazzare via in primo luogo il vento delle Cassandre che ne vaticinano una lenta e dolorosa discesa verso il fallimento. "In questi mesi - scrive in una nota- si continua a parlare di Accam solo in senso negativo e quindi dispregiativo, sicuramente la gestione industriale e amministrativa non è stata impeccabile ma questo non significa che un impianto oggi di incenerimento non possa divenire un impianto di eccellenza tecnologica al servizio dei nostri territori". Certo, prosegue, le eccellenze non si costruiscono da sole ma con la forza di chi vi sappia credere. E con il contributo di tutti. "Bisogna naturalmente investire risorse economiche - prosegue -ma soprattutto ridare alle società partecipate quell'autonomia , capacità industriale e professionalità della governance che oggi il mercato industriale richiede, pur rimanendo sempre società a controllo pubblico". E, se il suo concetto non scintillasse ancora di sufficiente eloquenza, ci mette il carico di rinforzo: "voglio dire - continua -che i soci comuni devono decidere perché è difficilissmo amministrare una società senza un indirizzo preciso e senza un'idea di percorso da attuare nel tempo". E auspica che, al di là di un generico no ad Accam, ci sia sul futuro della società un ampio confronto. Cecchin ammette di avere compiuto una sterzata rispetto a quanto pensava solo qualche anno fa sul futuro dell'impianto di incenerimento. "Posso dire- conclude - che anch'io nel 2014-2015 ero tra quei sindaco pro chiusura". Ma mutare orientamento, specie se si dispone di elementi d'analisi ulteriori per poter riflettere, è sempre lecito. E quindi, "approfondendo la tematica ho cambiato idea". La questione sul futuro dell'impianto di Borsano continua quindi a suscitare ampio dibattito sullo scenario politico locale. E non potrebbe essere diversamente, visto che in gioco vi è la gestione dei rifiuti di un'ampia porzione di territorio.

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