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venerdì 19 aprile 2024 | ore 10:38

Vacanze da... Covid

Dopo il lockdown e con l'emergenza Coronavirus ancora in corso, quali saranno le mete scelte? Si viaggerà perlopiù in Italia. Ma con che modalità? E per che durata?
Inchieste / Viaggi - Vacanze al tempo del Coronavirus (Foto internet)

Solitamente dopo un anno di duro lavoro, non si vede l'ora dell'estate per fare qualche giorno di meritato riposo. Ma quest'anno sarà un'estate strana: la voglia di vacanza è stata molto frenata dall'arrivo della pandemia da Covid-19, con le sue preoccupazioni e paure legate alla salute e i suoi problemi logistico-organizzativi riguardo le mete da poter visitare, le regole sugli spostamenti da rispettare, i costi da sostenere. Di sicuro, il modo di viaggiare e di fare una vacanza è radicalmente cambiato rispetto a sei mesi fa: un'indagine svolta dal Corriere della sera su 2500 lettori del quotidiano ha rivelato che il 76% degli intervistati farà le vacanze in Italia (in fondo, c'era da aspettarselo), mentre una percentuale importante (circa il 18%) rimarrà a casa, vuoi perché non ha più ferie (in molti hanno dovuto impiegarle durante la pandemia per sopperire alla mancanza di cassa integrazione), vuoi perché dovrà lavorare per recuperare gli incassi perduti durante il lockdown. Aumenta, inoltre, la quota di chi utilizzerà l'auto privata per raggiungere le mete (+28%), mentre l'aereo come mezzo di trasporto subisce un calo drastico nelle preferenze degli italiani (-67%). Ovviamente i viaggi all'estero sono ridotti al lumicino: sono pochissime le frontiere aperte e molte continuano a subire una dilazione nell'apertura (per esempio, il Mar Rosso, che da metà luglio ha spostato la data al 1° agosto). Un'indagine specchio delle scelte del Belpaese, ma è lo stesso anche per il nostro territorio? Come si viaggerà, insomma, nella nostra zona? E che tipo di vacanze verranno scelte? “Le richieste sono per la stragrande maggioranza sull'Italia, in particolare Sardegna, Sicilia e Puglia – ci spiega Pietro De Ciechi, amministratore unico di Decio Viaggi, gruppo di agenzie con filiali a Castano Primo, Gallarate, Cassano Magnago e Lainate – Perlopiù sono famiglie che prenotano per una settimana, al massimo 10 giorni. Rispetto agli anni passati, ravvisiamo partenze più scaglionate e distribuite su tutto il periodo estivo, ma soprattutto prenotazioni molto sotto data”. “Qualcuno chiede la mia consulenza per qualche meta in Toscana o sulla Riviera Romagnola, ma nella maggior parte dei casi sono Sardegna e Puglia”, aggiunge Eleonora Soffientini, titolare di 'Falena Viaggi' di Magenta. “Vanno tanto i weekend, anche lunghi, o le richieste d'aiuto per prenotare treni e pullman per raggiungere la famiglia in Meridione, mentre vacanze di lunga durata, beh... quelle poche”, chiosa Raffaella Alliata di 'Raffaella Viaggi' a Cuggiono. “Il problema è l'incertezza, dettata anche dalle informazioni confusionarie che provengono dal Ministero del Turismo: fino a pochi giorni fa dei miei clienti erano tranquilli che potevano partire il 25 luglio per l'Egitto. Ora dovrò avvisarli che dobbiamo cambiare di nuovo la prenotazione, perché le frontiere apriranno (forse) il 1° agosto!”, commenta Soffientini. “Tutti i viaggi di nozze sono saltati e non verranno riprenotati fino al 2021. Con l'estero chiuso e con solamente l'Italia come destinazione, non è possibile campare”, sostiene Alliata, un'opinione condivisa anche dagli altri colleghi intervistati. E la montagna? “Non è mai stata una meta da agenzia viaggi: le persone di solito organizzano e si muovono per conto proprio, specialmente sui monti. In tanti, poi, hanno proprio la seconda casa al lago o in montagna”, specifica De Ciechi. Una situazione davvero dura, dunque; un settore messo in ginocchio dalla pandemia e un triste capitolo che però non accenna a chiudersi: rispetto all'anno scorso, infatti, tutte le agenzie intervistate hanno calcolato un calo delle prenotazioni, che si aggira in media intorno al 75%. “Nello stesso periodo del 2019 avevo il cassetto delle prenotazioni pieno – commenta Alliata – Adesso langue”. “Di certo, le notizie che si vedono in televisione o si leggono sui giornali non aiutano; continuare a ripetere che a ottobre vi sarà una seconda ondata di contagi non fa altro che accrescere la paura e di sicuro muoversi di casa è l'ultima cosa che viene in mente”, aggiunge Soffientini. “Quando ci riprenderemo? Vorrei dire presto - conclude con rammarico Alliata - Ma credo che sarà una ripartenza a lungo termine. Speriamo di farcela”.

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