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mercoledì 24 aprile 2024 | ore 17:08

La festa di S.Vincenzo

"Le nostre menti e i nostri cuori si riuniscono nuovamente attorno alla figura del compatrono e ci fanno sentire parte di una comunità".
Turbigo - Statua di San Vincenzo in parrocchia

Cari turbighesi,
eccoci giunti ad una nuova Festa di S. Vincenzo. 243 anni di tradizione turbighese che anche quest’anno, in un modo più particolare rispetto agli scorsi, siamo chiamati a commemorare ed onorare.

Le nostre menti e i nostri cuori si riuniscono nuovamente attorno alla figura del compatrono e ci fanno sentire parte di una comunità. Una comunità che ha una storia, un passato di volti, relazioni e passione per il proprio paese e la propria parrocchia.

Ritorno con la memoria agli anni passati, i giovani che nel 2017 fondarono il comitato organizzativo erano mossi dal desiderio di ridare lustro ad una tradizione, che dal ‘700 univa i turbighesi e permetteva loro di mantenere la speranza che le avversità della vita sono solo passeggere. Rispolverammo il carro processionale, lo restaurammo e a sigillo del nostro impegno applicammo una targa che recitava il nostro motto “La tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri”.

Tre anni dopo, stiamo vivendo uno dei periodi più cupi che il mondo ha conosciuto negli ultimi decenni e sono convinto che anche in questa occasione dobbiamo attingere dalla sapienza dei nostri nonni, i più fragili in quest’emergenza. Loro ci hanno insegnato a non perderci d’animo e ad affidarci per mezzo dei Santi a Qualcuno di più grande. Credo che siano questi i momenti in cui le tradizioni e le credenze popolari diventino quanto più centrali per una comunità.

Invocammo San Vincenzo per la prima volta quando si pensò che la sorte ci avesse voltato le spalle. Fulmini e grandine devastavano i raccolti, la carestia e la fame affliggeva il nostro paese.
Un religioso venuto dalla Spagna portò con se la speranza e regalò ai turbighesi la devozione a San Vincenzo, protettore dalle tempeste.
I turbighesi diedero ascolto, pregarono e arricchirono questa devozione e non perdendo la speranza furono miracolosamente ripagati.

Capirono che come ogni primavera i fiori tradizionali della devozione - il biancospino, i lillà e le ginestre - nei boschi e nei cortili continuano a rifiorire, così la vita può rifiorire da ogni avversità, da ogni inverno che può conoscere.

Quest’anno abbiamo voluto accostare a questo giorno così speciale per Turbigo una frase che Papa Francesco ha pronunciato durante la preghiera straordinaria contro la Pandemia in piazza S. Pietro.
“EGLI PORTA IL SERENO NELLE NOSTRE TEMPESTE, PERCHÉ CON DIO LA VITA NON MUORE MAI.”
Ecco l’augurio per questo giorno di festa, che il Signore possa proteggerci da questa terribile tempesta e per mezzo di S. Vincenzo permettere che la nostra quotidianità torni alla normalità.

Sicuri di questa verità, noi continueremo a festeggiare la tradizione che i nostri nonni ci hanno tramandato, ricordando tutti insieme i nonni che silenziosamente ci hanno lasciato in questi giorni. Anche per loro continueremo a recitare la storica preghiera: “San Vincenzo assistici affinché il Signore non sia sordo al nostro pregar.”

A nome del Comitato San Vincenzo e di tutte le persone che da sempre mettono a disposizione tempo, impegno e affetto per la buona riuscita dei festeggiamenti, auguro una buona festa turbighese.

di Andrea Azzolin

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