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martedì 23 aprile 2024 | ore 11:38

Quei luoghi 'fantasma'

Per ricominciare, quando si potrà, a scoprire nuovi luoghi curiosi, perché non ripartire dalla nostra Italia? Il Belpaese è ricco di posti affascinanti.
Solo cose belle - Quei luoghi 'fantasma' (Foto internet)

Sta per tornare la primavera e con essa la voglia di uscire, di sperare, soprattutto in tempi come questi, in cui la nostra resilienza è stata duramente messa alla prova dal Coronavirus. Per ricominciare, quando si potrà, a scoprire nuovi luoghi curiosi, perché non ripartire dalla nostra Italia? Il Belpaese è ricco di posti affascinanti, che nascondono storie davvero singolari. Come i luoghi fantasma: palazzi, chiese, interi borghi... luoghi mai terminati o che un tempo splendevano di luce propria, ma che ora sono completamente abbandonati. Il sito Volagratis.com, motore di ricerca per i voli, ha raccolto storie straordinarie e curiose, da raccontare, di 8 posti abbandonati del nostro Paese da scoprire e riscoprire. Pronti a conoscere quali sono?

Consonno, Lombardia - Consonno è una località nel Comune di Olginate, nella provincia di Lecco, ricostruita a tavolino negli anni Sessanta, seguendo la visione dell’imprenditore Mario Bagno. Il vecchio borgo fu raso al suolo per edificare quella che fu soprannominata la “città dei balocchi”, un luogo di continua festa, intrattenimento, eventi che richiamavano personalità più o meno illustri dalla vicina Milano. Sfortunatamente, i lavori eseguiti per dare vita a questa sorta di “Las Vegas lombarda” intaccarono pesantemente il territorio e pochi anni dopo la sua costruzione la località fu colpita da due frane che spinsero gli abitanti ad allontanarsi, decretandone la fine.
Abbazia San Galgano, Toscana - L’abbazia di San Galgano si trova nella provincia di Siena, nel territorio del Comune di Chiusdino. Costruita a partire dal 1218 per volere del vescovo di Volterra, la struttura sorge nel luogo dove morì San Galgano, al quale è dedicata. Ci vollero oltre 70 anni per terminarla, ma meno di un secolo dopo l’intera zona fu colpita da due epidemie di peste durante le quali perirono molti dei monaci che si occupavano dell’abbazia. Come se non bastasse, l’abbazia venne saccheggiata a più riprese dalle compagnie di ventura, pirati di terra che setacciavano il territorio depredando ciò che potevano. Nel 1474 i pochi religiosi rimasti si trasferirono nel Palazzo di San Galgano, a Siena, e l’edificio passò in mano a un abate che ne decretò la fine, vendendo il suo tetto in piombo. Poveglia, Veneto - Nella parte meridionale della Laguna di Venezia c’è l’Isola di Poveglia, un pezzo di terra abbandonato che un tempo vantava una comunità vivace e un’economia florida legata soprattutto alla pesca. Durante la Guerra di Chioggia del 1300, l’isola fu evacuata e da allora non ha più conosciuto periodi stabili. Usata dalla Serenissima come stazione marittima prima e come magazzino poi, Poveglia nel 1700 divenne lazzaretto per i malati di peste e luogo di quarantena, funzione che mantenne anche dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Discoteca Woodpecker, Emilia Romagna - L’area di Milano Marittima, vicino a Cervia, è famosa per il suo intrattenimento, per le spiagge affollate d’estate e per gli eventi che animano la bella stagione. Nel bel mezzo di quest’aria di festa, a due passi da uno dei centri balneari più noti della riviera adriatica, c’è un luogo che ha conosciuto la stessa vivacità, ma che sfortunatamente l’ha persa ormai da decenni: la discoteca Woodpecker.
Le Vele di Calatrava, Lazio - Quando nel 2005 a Roma nacque l’idea di realizzare un enorme polo sportivo a Tor Vergata, nota località della capitale, il progetto fu affidato a Santiago Calatrava, architetto spagnolo famoso per i suoi progetti futuristici ed eccentrici. Un campo di pallacanestro e uno di pallavolo, un giardino, specchi d’acqua, una piscina olimpionica e due stadi: un progetto ambizioso che non fu mai terminato. Rocca Calascio, Abruzzo - Rocca Calascio si trova a oltre 1400 metri d’altezza nel cuore dell’Abruzzo, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Un tempo sovrastava, come simbolo di potere e forza, il borgo medievale che si trovava ai suoi piedi; oggi, invece, è uno dei castelli fantasma più famosi d’Italia.

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