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venerdì 19 aprile 2024 | ore 13:46

Tutto l'amore per la sua Marcella

Il libro del dottor Antonio Butti, un atto d'amore verso la moglie che oggi purtroppo non c'è più. Pagine nate per ricordarla e quel progetto di aiuto a chi è meno fortunato.
Magenta - Il dottor Antonio Butti presenta il suo libro, atto d'amore verso la moglie scomparsa

Presenti Francesco Bigogno, il titolare della libreria ‘La memoria del mondo’ di Magenta, Tino Malini, e Antonio Butti. Chi è quest’ultimo? Un medico, un eroe, un uomo e marito dedito alla vita, per amore e professione. “Questo libro è un atto d’amore verso mia moglie”, comincia l’autore, “è venuto fuori dalla disperazione e dal dolore immenso nel giorno in cui è venuta a mancare Marcella”. Due professionisti, lui medico chirurgo, lei pediatra, conosciutisi sui banchi dell’università quando gli argomenti, prima di progettare un futuro insieme, erano le materie da studiare. “Abbiamo vissuto una vita intensa: gli anni del fidanzamento ci compiacevano sin dal primo giorno. Ecco, un vero atto d’amore nei riguardi di Marcella, deceduta nove anni fa”. Un senso di autocommiserazione, il suo, in cui si è ritrovato solo e abbandonato, “nonostante il grande affetto da parte di figli e nipotini. Accompagnare i figli dei miei figli ai vari impegni scolastici e sportivi mi colmava il cuore d’affetto, ma la sera arrivava e la mia testa era ferma al ricordo di Marcella. Mi rendo conto che non è un libro leggero, però credo possa far riflettere sulla grandezza dei sentimenti. Per questa profonda solitudine, ho deciso di cominciare a scrivere e così, giorno dopo giorno, il libro ha preso vita”. Un libro che come scopo si è posto quello di devolvere il ricavato alle missioni, tramite cui vi era entrato in contatto grazie a suor Patrizia e Maristella Bigogno, nel 2009. “Ho avuto la fortuna di conoscere queste due grandi donne e così ho deciso di mettere a fiuto la mia professionalità, visto che l’indole di una persona che vuole fare il medico è proprio quella di aiutare il prossimo”. In che modo Antonio Butti è riuscito ad andare oltre il dolore? “Ho cercato nel prossimo qualcosa che mi desse sollievo, che mi facesse sentire di nuovo vivo. Sono andato in Togo e Maristella mi ha mostrato una piccola struttura dai muri cadenti e i tubi arrugginiti e guardandomi mi ha detto “possiamo farci un ospedale?” Io ero fortemente perplesso, in quanto per igiene e norme non era certo la condizione ottimale per operare, però ci siamo seduti a tavolino e ci siamo chiesti “tu sei pronto a lavorare per realizzare un ospedale? Io sì, e tu te la senti?” La risposta a distanza di anni è stata la dimostrazione del sì più bello dopo quello con Marcella. “Nel 2010 abbiamo inaugurato un piccolo blocco ospedaliero...”.

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