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venerdì 29 marzo 2024 | ore 10:04

Maroni da Candiani: "Aiutiamo le imprese"

Robecchetto - Roberto Maroni alla Tessitura Candiani

"Confindustria Alto Milanese ha un orgoglio e una identita' molto forte, che vi fa mantenere questa dimensione senza cedere alle lusinghe di chi dice di mettersi tutti insieme. E' una scelta che rispetto e che condivido e di cui mi interessa capire i motivi". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo martedì a Robecchetto con Induno all'Assemblea generale 2015 di Confindustria Alto Milanese. Presente anche l'assessore alle Attivita' produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini.
"Anche noi - ha proseguito Maroni - stiamo mettendo mano alla riorganizzazione del mondo delle autonomie a seguito della Legge Delrio. Mi piace pensare che la vostra
scelta sia basata sul principio non di sostituire le Province con le aree vaste, come fa la Delrio, ma con aree omogenee che hanno identita', idem sentire e condividono problemi e aspettative a prescindere dalla dimensione. E' la stessa direzione verso cui voglio andare io, creando aree omogenee tra Regione e Comuni, che servono, perche' il sindaco di Pedesina (il piu' piccolo in Lombardia) ha diritto alle stesse risposte del sindaco di Milano".
Nel suo discorso, il presidente Maroni si e' detto d'accordo con la lettera scritta da Matteo Renzi a Confindustria Alto Milanese - "questa affermazione puo' sembrare
un po' strana", ha commentato al riguardo -. Due gli aspetti su cui ha detto di trovarsi d'accordo: la sottolineatura della "eccellenza di questa terra e degli imprenditori che qui ci sono"; la constatazione di come le riforme siano passate in
secondo piano rispetto allo spazio che hanno avuto le polemiche.
"Lo stesso - ha spiegato Maroni - e' successo a Regione Lombardia. La Corte dei Conti ha promosso a pieni voti il nostro Bilancio mentre oggi su un giornale di Milano si leggeva che 'la Corte dei Conti bacchetta Regione Lombardia'. Si trattava di un
passaggio su 1 milione di euro su 23 miliardi".
"Non credo - ha sottolineato Maroni - che il Governo sia in grado fare una politica
industriale, perche' oggi le regole sono scritte a Bruxelles e non a Roma. Ci puo' essere politica industriale a livello del territorio. Noi siamo in grado e abbiamo gia' cominciato a farlo sul tema della burocrazia, approvando una legge un anno fa per
ridurre i tempi di intervento della Regione. Con la fatturazione elettronica, siamo passati da pagamenti in 60 giorni due anni fa, a 32 giorni l'anno scorso e, nei primi mesi di quest'anno, a 27 giorni, mentre lo Stato paga a 280 giorni". Sempre a
proposito di burocrazia, Maroni ha ricordato la sperimentazione, avviata a gennaio, con l'attivita' dei 30 'Angeli Anti burocrazia', giovani neolaureati assunti per un anno e che hanno il compito di andare nelle imprese a risolvere problemi.
"C'e' una grande sfida di fronte a noi - ha spiegato ancora Maroni -. Noi possiamo fare
la politica industriale, perche' abbiamo le risorse europee e una interlocuzione diretta con Bruxelles. Abbiamo ottenuto 2 miliardi per intervenire a favore delle imprese, il 60 per cento in piu' rispetto alla programmazione precedente, perche' abbiamo avanzato proposte che sono piaciute su politiche attive del lavoro, formazione e innovazione". "Non possiamo costringere le imprese a mettersi insieme - ha concluso Maroni - ma dobbiamo aiutarle a essere competitive nel mondo. Questi 2 miliardi vogliamo spenderli tutti e bene, per cui chiedo a voi di collaborare per capire come spendere questi soldi e per finanziare cosa sulla strada dell'innovazione a favore delle imprese. Questa e' politica industriale: non chiacchiere ma grande concretezza".

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