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sabato 20 aprile 2024 | ore 04:24

'Codice rosso': emergenza immediata

Il sistema produttivo e sociale della nostra Regione e la sua tenuta. La situazione è sempre più difficile, servono azioni decise. L'allarme di Confindustria Lombardia e Ance.
Inchieste - Il tessuto produttivo: appello di Confindustria (Foto internet)

Codice rosso: emergenza immediata. Le 12 associazioni territorali di Confindustria Lombardia ed Ance, lanciano l’allarme sulla tenuta del sistema produttivo e sociale della regione. In un contesto in cui la produzione industriale ha subito un calo del 3,7% ed i consumi interni si sono contratti del 3,2% rispetto al 2011, i rappresentanti delle 19 mila imprese lombarde hanno ribadito quanto affermato dal presidente Squinzi sull’urgenza di dare al Paese un governo stabile che metta al centro i temi della crescita e prenda subito decisioni concrete. “E’ necessario che tutti prendano davvero coscienza del momento drammatico - ha dichiarato Alberto Barcella, presidente di Confindustria Lombardia - Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 7,9%, arrivando a toccare il 25% per la componente più giovane e l’utilizzo della cassa integrazione nelle sue diverse forme è aumentato del 7,5%. Il credito al settore produttivo si è ridotto del 4,9% e il sistema è sfiancato dal sostegno ai bisogni di liquidità delle imprese e dall’aumento delle sofferenze”. Due sono i piani d’azione richiesti dal mondo delle imprese: uno per gestire l’emergenza (sblocco dei debiti pregressi della P.A.; reperimento delle risorse necessarie a finanziare la cassa in deroga e il sostegno ai confidi), l’altro per garantire una crescita duratura. “Bisogna, inoltre, proseguire con determinazione nella realizzazione delle infrastrutture già avviate - conclude Barcella”. E diverse le tematiche che il sistema di Confindustria sta affrontando: scongiurare i negativi effetti che deriverebbero dall’innalzamento al 22% dell’aliquota ordinaria Iva, dall’aumento delle addizionali locali Irpef, dell’Imu sugli immobili industriali e dall’introduzione della Tares; ridurre il cuneo fiscale sul lavoro, rivedere i meccanismi della cosiddetta riforma Fornero per contribuire, sul piano normativo, a ricercare condizioni favorevoli alla ripresa dell’occupazione.

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