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domenica 05 maggio 2024 | ore 10:57

Rissa in centro, cinque denunce

Un regolamento di conti tra cittadini di nazionalità pakistana in piazza San Francesco. Subito è intervenuta la Polizia locale, che ha bloccato i soggetti coinvolti.
Turbigo - Rissa in centro: cinque denunce

Alla base, molto probabilmente, il tentativo di estorcere dei soldi per vecchi rancori, che un cittadino di nazionalità pakistana, con l’aiuto di un amico, voleva mettere in atto nei confronti di alcuni suoi connazionali. E si stava per arrivare ad un vero e proprio regolamento di conti, ma il pronto intervento della Polizia locale di Turbigo ha evitato che ciò accadesse. Così, cinque persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica per rissa aggravata. L’episodio, l’altro pomeriggio, quando il comandante Fabrizio Rudoni ed i suoi uomini sono stati allertati da alcuni cittadini perché in piazza San Francesco, nel pieno centro del paese, era in corso una sorta di rissa. Subito i vigili si sono messi in moto e, mentre una pattuglia si è, immediatamente, recata sul posto, dagli uffici del locale comando, ci si è attivati con la videosorveglianza, visionando, prima i filmati, contemporaneamente, puntando le telecamere sui soggetti segnalati che, nel frattempo, erano passati dalle semplici parole alle vie di fatto. Un tafferuglio, la scena che si sono trovati di fronte i ghisa è stata questa, con i protagonisti che hanno riportato lievi escoriazioni. E le conseguenze avrebbero certamente potuto essere ben più gravi, come detto, però, l’intervento della Polizia locale ha fatto si che la rissa si risolvesse in una manciata di secondi, con i cinque pakistani (di età compresa tra 21 e 34 anni, regolarmente in Italia e residenti tra Castano, Turbigo e Galliate, in provincia di Novara), dunque, identificati e, successivamente, denunciati (le immagini probatorie delle telecamere sono state, inoltre, allegate al fascicolo inviato al Tribunale di Milano). “Da quanto siamo riusciti a sapere – spiega il comandante Fabrizio Rudoni – il gruppo si era dato inizialmente appuntamento a Castano, poi, però, ha deciso di ritrovarsi a Turbigo. Ora stiamo proseguendo le indagini per capire nel dettaglio quali possano essere i fatti estorsivi che hanno generato la lite”. Sicuramente l’ennesimo tassello al contrasto ed alla prevenzione di possibili episodi che possono ledere la tranquillità e la sicurezza di quanti vivono o lavorano nel nostro territorio. E, ancora una volta, la dimostrazione di quanto l’impianto di videosorveglianza (come, già, accaduto per altri fatti), sia, molto spesso, fondamentale e decisivo per risolvere, in breve tempo, situazioni critiche e di pericolo.

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