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sabato 05 ottobre 2024 | ore 09:04

Si torna a parlare di terza pista

Presentato in Bocconi lo studio del Mitre di Washington
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Nonostante il periodo non sia certo dei migliori, visti gli ultimi fatti accaduti nel ‘nostro’ aeroporto, si è tornati a parlare di Malpensa e di terza pista. Sea ed il Mitre, l’istituto di ricerca statunitense leader nello sviluppo avanzato del sistema aeronautico, hanno, infatti, presentato, martedì scorso, all’Università ‘Bocconi’ di Milano, lo studio, effettuato tra il 2004 ed il 2006, sui possibili sviluppi dell’aeroporto varesino che coincidono anche con la tanto dibattuta e contrastata terza pista. Dopo una breve introduzione da parte del presidente della società che gestisce gli scali milanesi, Giuseppe Bonomi, gli esperti del Mitre hanno illustrato ai presenti, sindaci, autorità ed anche giornalisti, che cosa è emerso dagli studi svolti, spiegando che, anche se il clima si è visibilmente modificato rispetto ai primi scenari, si prospetta come la crisi verrà superata ed i flussi torneranno ad aumentare. In questo senso, quindi, sembra necessario muoversi in una sola direzione che si chiama appunto ‘terza pista’. IL PROGETTO E LO STUDIO EFFETTUATO: Secondo quanto emerso dalle verifiche svolte dai 16 esperti del Mitre di Washington la terza pista (è questa l’unica ipotesi giudicata valida per l’ubicazione) sarà lunga 2400 metri, parallela e collocata a sud ovest dell’attuale coppia di piste, orientata 1211 metri ad ovest della pista 35L, con uno spostamento di quest’ultima di 280 metri a sud, per permettere le partenze indipendenti. Secondo il progetto del Mitre, comunque, la creazione della terza pista (ci vorranno anni per realizzarla, tenendo conto del fatto che le operazioni su tre piste, una delle quali dovrebbe funzionare in modo indipendente rispetto alle altre due, richiedono lo sviluppo di procedure, che non sono attualmente in uso in Italia ed un addestramento mirato dei controllori di traffico aereo) non provocherà un aumento dell’esposizione al rumore per le cittadine circostanti l’aeroporto e l’area interessata, ad eccezione di una moderata esposizione che riguarderà una piccola parte della frazione lonatese di Tornavento. Nelle zone interessate dal rumore si procederà, tramite sviluppi tecnologici ed appositi sistemi a contribuire ad una riduzione limitandone, così, l’impatto. Qualora l’ipotesi terza pista verrà giudicata idonea e, successivamente, realizzata, Malpensa sarà a posto almeno fino al 2020. Ora bisognerà attendere per vedere cosa succederà. E per capire se ci sarà davvero un rilancio dell’Aeroporto di Malpensa, con la conseguente uscita dal periodo di crisi attuale.

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