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martedì 19 marzo 2024 | ore 04:55

Comunali e Referendum

I cittadini sono chiamati alle urne la prossima domenica 12 giugno. La domenica elettorale vedrà contendersi l’elezione di circa 1000 sindaci oltre ai referendum.
Politica - Elezioni

I cittadini sono chiamati alle urne la prossima domenica 12 giugno. La domenica elettorale vedrà contendersi l’elezione di circa 1000 sindaci e relative amministrazioni comunali (tra cui Magenta e Magnago nel nostro territorio) e cinque referendum popolari abrogativi. Si voterà un giorno solamente, dalle ore 7 alle ore 23. L’Italia torna così al voto per le elezioni amministrative in circa mille Comuni che interesseranno quasi 9 milioni di elettori, un primo banco di prova importante in vista delle elezioni politiche del prossimo anno. Contemporaneamente, si vota in tutto il Paese per cinque quesiti referendari sui quali l’elettore è chiamato ad esprimersi. Ai seggi verranno consegnate altrettante schede di differenti colori: rosso, arancione, giallo, grigio e verde. Ricordiamo che la tessera elettorale si rinnova presso l’ufficio elettorale del Comune di residenza; è opportuno che gli elettori che hanno necessità di rinnovare la tessera elettorale si rechino per tempo presso tale ufficio al fine di evitare una concentrazione delle domande nei giorni immediatamente antecedenti ed in quelli della votazione; l’ufficio elettorale resterà comunque aperto dalle ore 9 alle ore 18 nei due giorni antecedenti la data della consultazione e, nel giorno della votazione, per tutta la durata delle operazioni di voto, e quindi dalle ore 7 alle ore 23 di domenica 12 giugno. Nei Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti si può esprimere una sola preferenza per un candidato consigliere comunale. Nei Comuni con almeno 5.000 abitanti è possibile esprimere non più di due preferenze per i candidati a consigliere comunale, scrivendone il cognome nelle apposite righe tratteggiate poste al di sotto del contrassegno di lista. Lunedì 13 sarà il momento dello spoglio.

I REFERENDUM

Abolizione legge Severino (scheda rossa) - Il primo quesito, “abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi”, riguarda l’abolizione della legge Severino, cioè l’eliminazione delle norme che impediscono la partecipazione alle competizioni elettorali per il Parlamento europeo e italiano e alle elezioni regionali, provinciali e comunali di chi è stato condannato in via definitiva per mafia, terrorismo, corruzione e altri gravi reati. In base alla legge per gli amministratori locali, per gli stessi casi sopra elencati, è prevista la sospensione temporanea del mandato anche in caso di condanna non definitiva, per un periodo di 18 mesi, in via automatica.
Limitazione misure cautelari (scheda arancione) - Il secondo referendum, “limitazione delle misure cautelari: abrogazione dell’ultimo inciso dell’art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale”, limita i casi in cui possono essere inflitte misure cautelari, e in particolare la carcerazione preventiva, abrogando l’ipotesi di pericolo di reiterazione dello stesso reato.
Elezioni membri togati del Csm (scheda verde) - Questo quesito referendario, “abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura”, tocca le norme che regolano l’elezione dei membri togati del Consiglio superiore della magistratura, e prevede la cancellazione della norma che stabilisce che ogni candidatura per il Csm debba essere sostenuta dalle firme di almeno 25 presentatori (con un massimo di 50). L’obiettivo è porre fine al sistema delle ‘correnti’ nella magistratura: se vincesse il ‘Sì’ ogni magistrato potrebbe presentare la propria candidatura in autonomia, senza necessariamente cercare l’appoggio di altri magistrati.
Valutazione dei magistrati (scheda grigia) - Questo quesito referendario, “partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. Abrogazione di norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte”, introdurrebbe il voto degli avvocati e dei professori universitari nei consigli giudiziari. In pratica ogni quattro anni i magistrati ricevono una valutazione sul loro lavoro, espressa con tre possibili giudizi: ‘positiva’, ‘non positiva’ e ‘negativa’.
Seprazione delle carriere tra guidici e Pm (scheda gialla) - Il quesito, “separazione delle funzioni dei magistrati. Abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati”, punta ad abrogare le norme che permettono ai magistrati di passare dalla funzione requirente alla funzione giudicante, e viceversa. I primi corrispondono ai pubblici ministeri, quindi coloro che rappresentano l’accusa, mentre i secondi svolgono la funzione di giudice.

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